Il VII° Rapporto sulla sicurezza alimentare –Italia a tavola 2010.

Il 17 settembre 2010, il Movimento difesa del cittadino (MDC) e Legambiente hanno presentato il VII° Rapporto sulla sicurezza alimentare realizzato sulla base dei dati forniti dal Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri e dall’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentarl.

Durante l’anno 2009, nel comparto della sicurezza alimentare, i N.A.S. hannp effettuato complessivamente 34.675 ispezioni (+ 18,7% sul 2008, accertando 23.342 infrazioni (+9,1% sul 2008), di cui 18.774 di valenza amministrativa e 4.568 penale.

In particolare – si legge nel Rapporto – le infrazioni più ricorrenti hanno riguardato, in ambito: penale, i reati di frode in commercio, per il 19% delle violazioni contestate; detenzione/somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione, per il 29% delle violazioni contestate; amministrativo, le carenze igienico strutturali, per il 51% degli illeciti contestati, mentre le irregolarità sulla etichettatura degli alimenti hanno inciso per il 6%.

L’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icqrf) ha svolto circa 27.000 ispezioni nel corso del 2009, controllando 21 mila operatori e oltre 62 mila prodotti destinati alle tavole. Operativamente i sequestri sono stati 352 per un valore pari a quasi 19 milioni di euro, mentre 349 sono state le notizie di reato e oltre 3.500 le contestazioni amministrative.
Scarsa igiene delle strutture e del personale e non rispetto del sistema HACCP. Queste le infrazioni principali rilevate nel corso dell’attività ispettiva svolta dai Servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e dai Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L.

In particolare sono state controllate 470.612 unità operative delle quali 54.858 (pari all’11,7%) hanno mostrato irregolarità. Relativamente ai Laboratori pubblici che operano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (Agenzie regionali per la Protezione dell’Ambiente, Laboratori di Sanità Pubblica ed Istituti Zooprofilattici Sperimentali), i campioni di prodotti alimentari analizzati, sia di origine animale che vegetale, sono stati complessivamente 143.785, di cui 2.487 sono risultati non regolamentari, facendo registrare una percentuale di no conformità pari all’1,7%, inferiore a quella avutasi nel 2008 (2,09%).

Secondo i dati del sistema comunitario RASFF (Rapid alert system for food and feed), i contaminanti più frequentemente riscontrati sono micotossine, salmonella, residui di fitofarmaci, metalli pesanti e migrazione di materiali destinati a venire a contatto con alimenti. Frutta secca, snack e prodotti ittici sono le categorie di alimenti che nel 2009 e nei primi sei mesi del 2010 hanno riscontrato il maggior numero di notifiche, Nel caso della frutta secca e snack quasi tutte le notifiche derivano da respingimenti al confine di frutta secca contenente micotossine. Mentre i metalli pesanti sono stati riscontrati nei prodotti ittici, quali mercurio nei pesci, e cadmio in crostacei e molluschi. Come lo scorso anno sono ancora la Cina e la Turchia i paesi dai quali provengono gran parte delle irregolarità. Si registra comunque una diminuzione delle notifiche: nel 2008 le segnalazioni dalla Cina erano state 513 e dalla Turchia 311 contro le attuali 344 e 278.

Seguono USA (229), India (157) e Germania (147).
Il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, nell’anno 2009, ha effettuato 801 ispezioni in aziende del comparto agricolo e alimentare, di cui 57 proposte per la sospensione da aiuti comunitari, verificando oltre 17 milioni di euro di contributi, accertando 119 violazioni penali e 169 amministrative. Ammontano a oltre due milioni i chilogrammi di prodotti sequestrati nell’anno 2009 per un valore pari a 1.148.000 euro. Gran parte delle frodi riguardano i marchi di qualità: oltre 2 milioni di chilogrammi per un valore di 812 mila euro. Le principali irregolarità hanno riguardato: evocazione illecita di marchi di origine (DOP, IGP, ecc:…), vendita di prodotti a marchio senza l’iscrizione al Consorzio di tutela e la preventiva autorizzazione, contraffazione di etichette, timbri e bobine per etichettatura.

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