Ilva: il GIP revoca Ferrante da custode – Mortalità Tumore a Taranto > 15% – Monti invia i Ministri

Revocata per “palese conflitto di interessi” la nomina del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell’area a caldo sequestrati perché inquinanti.

(12 agosto 2012)

Il tasso di mortalità per tumore nella zona di Taranto è superiore alla media del 15%, in particolare per il tumore al polmone (+30%).
E’ quanto si legge nell’indagine epidemiologica ‘Sentieri’, coordinata dall’ISS, che verrà presentata il 18 settembre al ministero della Salute. Un dato legato all’inquinamento ? (vedi link).

Revocata per “palese conflitto di interessi” la nomina del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, a “custode” e amministratore degli impianti dell’area a caldo sequestrati perché inquinanti.

A deciderlo il gip del tribunale di Taranto, Patrizia Todisco.
Il presidente dell’ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli, sostituirà Ferrante.
Ferrante era stato chiamato a far parte della squadra che ha il compito di guidare la nuova fase del siderurgico dal tribunale del Riesame, che lo aveva nominato al posto di Mario Tagarelli, inidividuato dalla stessa Patrizia Todisco nella prima ordinanza sullo stabilimento. Con la nuova decisione, il gip Todisco, ribalta a sua volta il dispositivo del tribunale escludendo Ferrante e richiamando in campo Tagarelli.
Alla base della decisione, le dichiarazioni con cui il presidente Ferrante annunciava il ricorso.

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(11 agosto 2012)

Ilva, azienda impugna provvedimento del Gip

​Il Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, ha dato mandato di “impugnare immediatamente” dinanzi al Riesame il provvedimento del gip di Taranto notificato ieri.

Un provvedimento con cui il Gip, Patrizia Todisco, ha disposto che l’Ilva “dovrà risanare gli impianti dell’area a caldo sequestrati per disastro ambientale” ma “senza prevedere alcuna facoltà d’uso” degli stessi “a fini produttivi“.

Inoltre, il Gip del Tribunale di Taranto ha sollecitato ai custodi giudiziali – Barbara Valenzano, Emanuela Laterza, Claudio Lofrumento e Bruno Ferrante – ad adottare “tutte le misure tecniche necessarie a scongiurarsi il protrarsi delle situazioni di pericolo e a eliminare le stesse, situazioni in ragione delle quali il sequestro preventivo è stato disposto e confermato“.

Il gip ora dice che il Riesame ha confermato “il sequestro preventivo delle aree e degli impianti indicati nel decreto emesso il 25 luglio 2012, misura che – va ribadito – non può che essere funzionale alla tutela delle esigenze preventivo-cautelari indicate dalla legge”.

Nella nuova ordinanza il gip segnala anche la “grave e attualissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto imputabile alle emissioni inquinanti (convogliate, diffuse e fuggitive) dello stabilimento Ilva e segnatamente di quegli impianti e aree sottoposte a vincolo cautelare). Peraltro – scrive ancora il gip Todisco – lo stesso Tribunale del Riesame senza prevedere alcuna facoltà d’uso degli impianti a fini produttivi, ha ribadito prioritariamente la necessità di garantire ‘la sicurezza degli impiantì e di adottare ‘tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse, situazioni in ragione delle quali il sequestro preventivo è stato disposto e confermato…“.

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