ILVA, Taranto e la bufera

ILVA, Taranto e la bufera – 19 agosto 2012

19 agosto 2012
Fonte: “La Repubblica” (vedi link)
Il perito Prof. Annibale Biggeri: per i veleni un morto ogni tre mesi
Il professor Annibale Biggeri, docente dell’università di Firenze e direttore del centro per lo studio e la prevenzione oncologica, è uno dei tre saggi nominati dal gip Patrizia Todisco.
Secondo l’inervista rilasciata a Repubblica (qui riportata in sintesi), per il Prof. Biggeri: …. (omissis) … “Abbiamo notato che il picco di ricoveri e l’eccesso di mortalità per patologie riconducibili alle emissioni di polveri industriali si acuisce nel rione Tamburi e nel Borgo, ovviamente i più vicini agli impianti, con un morto ogni tre mesi.
Stesso discorso al Paolo VI nel quale risiedono molti operai dello stabilimento siderurgico.
In età pediatrica si è accertato un eccesso di tumori maligni del 25%.
E questo è uno degli aspetti che consente di affermare che gli effetti sulla salute sono prodotti dall’inquinamento attuale e non solo da quanto avvenuto in passato.
Le rilevazioni delle centraline di Taranto, precisa, «confermano ancora oggi, a sequestro notificato, che le emissioni sforano la soglia di legge. Basta consultare il sito dell’Arpa. Dal 2004 gli sforamenti sono stati sempre oltre i limiti di legge tranne che nel 2009 quando sono stati leggermente al di sotto. Ma in quell’anno c’é stato un calo della produzione per motivi di mercato.

Fonte: “La Repubblica” (vedi link)
Ilva, il sindaco sul quartiere della morte: “Trasferiamolo nelle case per i militari”

Fonte: “La Gazzetta del Mezzogiorno” (vedi link)
«Taranto, l’Ilva e la bufera»:

Scatta blitz, Noe al lavoro per 4 ore
Quattro ore di ispezione a sorpresa, nel cuore della notte, per verificare se l’Ilva si sta attenendo alle disposizioni della magistratura.

La Guardia di finanza: così i Riva premevano sul ministero
Un cospicuo budget per Girolamo Archinà, il consulente licenziato in tronco quindici giorni fa dal neo-presidente Bruno Ferrante, dopo che la Procura aveva depositato atti giudiziari nei quali veniva parzialmente svelata la rete di complicità e compiacenze che lo stesso Archinà sarebbe riuscito a costruire negli anni, facendo gli interessi della famiglia Riva. E infine, un contratto con una società di lobbying, per curare la comunicazione ma anche i rapporti istituzionali a livello romano.

L’inchiesta «Ambiente venduto», condotta dai militari della Guardia di Finanza, avrebbe svelato quasi completamente il presunto «sistema Ilva» che, però, licenziamento di Archinà a parte, non pare sia del tutto smantellato, malgrado il presidente Ferrante l’altro pomeriggio in Prefettura abbia preso le distanze dai metodi del passato, pur sottolineando che «l’Ilva non ha mai violato la legge». Il sistema non è un sistema necessariamente illecito, pur mancando ancora in Italia norme che facciano venire alla luce in maniera chiara e trasparente l’attività dei lobbisti.

Fonte: Varie

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