11 gennaio 2013. Il prossimo 31 gennaio è il termine ultimo per sottoscrivere la polizza obbligatoria per chi, tra i 18 e i 65 anni, si occupa a tempo pieno dei lavori familiari.
Tutelarsi costa un euro al mese
A poco più di tre settimane dalla scadenza – il 31 di questo mese – dell’obbligo di sottoscrizione della polizza contro gli infortuni domestici, Federica Rossi Gasparrini, presidente del Comitato amministratore del fondo autonomo speciale, lancia un appello a tutti gli interessati – quanti si occupano a tempo pieno, gratuitamente e in via esclusiva delle mansioni di cura della casa – e alle loro famiglie.
Esenzione, con autocertificazione, per motivi di reddito. “Quest’anno, purtroppo, il Comitato si è trovato non poche volte a dovere respingere la richiesta di rendita, anche per incidenti gravi, a causa della non regolarità nel pagamento della polizza o per la mancata autocertificazione di chi, per motivi di reddito, gode dell’esenzione a carico dello Stato – spiega Gasparrini – Una cosa intollerabile e dolorosa, soprattutto se pensiamo a quanto sia irrisoria la cifra per assicurarsi: 12,91 euro, appena poco più di un euro al mese. La prevenzione viene prima di tutto, non ha senso rischiare tanto a fronte di uno sforzo economico così poco gravoso”.
Rendita da 166 a 1.158 euro a seconda del grado di invalidità. Resa obbligatoria dalla legge 493/99 e caratterizzata da un’alta deducibilità fiscale (il suo costo effettivo arriva a circa 0,60 euro al mese), l’assicurazione Inail interessa donne e uomini – tra i 18 e 65 anni – che si occupano della cura della casa gratuitamente e senza subordinazione. La polizza dà diritto a una rendita se l’invalidità permanente derivata dall’infortunio domestico è, per il lavoratore, pari o superiore al 27%. La rendita è per tutta la vita e oscilla da 166,79 euro al mese (invalidità del 27%) a 1.158,33 euro al mese (invalidità al 100%). Dal 17 maggio 2006, nella tutela assicurativa è compreso anche il rischio morte, che prevede una rendita ai superstiti.
“Per tutelare le donne rendere attive nel 2013 le penalità per chi non si iscrive”. Al momento sono quasi un milione e 600mila i sottoscrittori in Italia, pur a fronte di una platea di interessati in realtà assai più vasta.