INAIL-CIV, Presidente Lotito scrive a Tremonti sulle PMI

Infortuni e sicurezza nelle imprese artigiane. Secondo il Presidente del CIV dell’INAIL Franco Lotito:”regole diverse per i piccoli” non sono di per sé efficaci per la tutela della sicurezza. Fondamentale rimane soprattutto una politica della prevenzione mirata alla piccola impresa

Infortuni e sicurezza nelle imprese artigiane.

Secondo il Presidente del CIV dell’INAIL Franco Lotito: “regole diverse per i piccoli” non sono di per sé efficaci per la tutela della sicurezza.
ondamentale rimane soprattutto una politica della prevenzione mirata alla piccola impresa
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Il Presidente del CIV-INAIL scrive al Ministro in relazione al suo intervento comparso sul “Corriere della sera”, quando si parla della sicurezza sul lavoro, è necessario “distinguere la realtà della grande industria da quella artigiana e liberare il piccolo imprenditore dall’assillo degli eccessi burocratici”. Tuttavia bisogna “appurare in che modo l’opera di alleggerimento normativo (…) possa determinare un salto di qualità nella condizione dell’infortunistica nella realtà della piccolissima impresa artigiana”.

“Insomma – sostiene Lotito – nutro qualche dubbio circa la possibilità che l’opera di alleggerimento normativo, ancorchè utile, possa produrre di per sé un salto di qualità”.

“I dati dell’INAIL – ricorda Lotito – dicono che l’indice di frequenza degli infortuni denunciati nelle aziende artigiane è di 36 ogni 1000 addetti, mentre quello delle imprese industriali in senso generale è di 28. Dicono che l’indice di frequenza (nell’universo artigiano) nel settore delle costruzioni è di 78; che sale ad 89 nella produzione di mezzi di trasporto (auto, moto, navi, treni, ecc)” – continua il presidente del CIV – “I dati della Commissione “Morti Bianche” per conto loro dicono che nel 2007 su un totale di 1205 infortuni mortali ben 740 si sono verificati nell’universo della piccolissima impresa.”

Secondo Lotito quindi proprio questi dati possono testimoniare la sostanziale irrilevanza dell’impianto normativo dal punto di vista dell’efficacia dell’azione di tutela della salute: “quand’anche si liberasse l’imprenditore dagli obblighi burocratici che questo considera “di troppo”, il problema di come liberare il lavoratore (e sovente lo stesso imprenditore) della micro impresa dal rischio dell’infortunio rimane”.

Insomma, conclude Lotito “quello che occorre è una vera e propria politica della Prevenzione mirata alla piccola impresa, fatta certo di normative più semplici ed accessibili, ma anche e soprattutto di cose concrete: insomma sostenendo investimenti che migliorino l’affidabilità della macchine, favorendo le buone pratiche, sostituendo l’assillo burocratico con la consulenza, mettendo a disposizione dei Rappresentanti per la Sicurezza della buona formazione, mettendo in campo forme di incentivo davvero efficaci, offrendo cioè all’impresa il vantaggio di uno scambio forte: zero infortuni, zero premi assicurativi. Parlo di investimenti che un Istituto come l’INAIL può e deve sostenere avendone i mezzi finanziari, la competenza professionale e l’esperienza.

(Red)

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