INAIL: procedura sperimentale per la determinazione di spore fungine in atmosfera

Il documento costituisce l’analisi di ergosterolo nel bioaerosol come indicatore della presenza di spore fungine in atmosfera. Il Rischio Biologico nei luoghi di lavoro dovuto ai microorganismi trasportati dall’aria non sempre è ben conosciuto e correttamente prevenuto. La conta al microscopio dei microorganismi causa tempi lunghi di analisi e scarsa accuratezza, l’utilizzo di indicatori chimici della presenza generica di entità microbiche ridurrebbe i costi e velocizzerebbe l’informazione.

Il rischio biologico all’interno dei luoghi di lavoro o in luoghi pubblici con grande affluenza di persone non sempre è ben conosciuto e, di conseguenza, correttamente prevenuto.
Il d.lgs. 81/08 classifica come agente biologico “qualsiasi microorganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”. Batteri, virus, funghi ricadono tutti all’interno di questa descrizione e sono elencati nell’allegato XLVI classificandoli in tre gruppi (2, 3 e 4) sulla base dell’effetto esercitato su lavoratori sani.
Parte dell’esposizione umana ad agenti biologici è dovuta ai microorganismi trasportati dall’aria che nel loro insieme costituiscono una porzione del bioaerosol.
Alcuni esempi di luoghi di lavoro, con atmosfere potenzialmente inquinate da bioaerosol, sono i laboratori di ricerca biotecnologica, le aziende farmaceutiche, le aziende agro-alimentari e quelle di allevamento del bestiame, o quelle che lavorano nel campo del trattamento dei rifiuti, ma anche tutti i luoghi di lavoro o di vita che possono subire contaminazioni indirette.

Le norme UNI EN ISO 14698-1:2004, UNI EN ISO 14698-2:2004, UNI 11108:2004, UNI EN 13098:2002, UNI CEN/TS 16115-1:2011, UNI EN 14031:2005 riportano i principi generali e i metodi per il controllo della biocontaminazione e la valutazione e interpretazione dei dati.
Tali metodi richiedono la conta al microscopio, che presenta errori dovuti all’accuratezza del conteggio stesso e all’incertezza dell’identificazione. Inoltre, nel caso di misure di microorganismi vitali, la coltivazione, dopo campionamento, causa tempi lunghi di analisi e errori dovuti ad anomalie di crescita.
Al contrario, l’utilizzo di indicatori della presenza generica di microorganismi ridurrebbe i costi e velocizzerebbe l’informazione, vantaggi che sarebbero superiori allo svantaggio di non individuare tra le specie presenti quelle vitali e/o particolarmente dannose.

La pubblicazione “Procedura sperimentale per la determinazione di spore fungine in atmosfera” propone pertanto l’analisi di ergosterolo nel bioaerosol come indicatore della presenza di spore fungine in atmosfera.

Fonte: INAIL

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