Pubblicato da INAIL nella Collana Salute e sicurezza il manuale informativo “Allergie da pollini: esposizione in ambito occupazionale” che approfondisce il tema delle allergie da pollini con particolare attenzione a quelle di eziologia occupazionale. La pubblicazione si rivolge a tutti gli attori della prevenzione ma anche ai lavoratori e alla popolazione in genere per contribuire alla diffusione della cultura della prevenzione.
Le allergie costituiscono patologie che hanno ormai raggiunto una diffusione epidemica, si stima infatti che il 30-40% della popolazione mondiale soffra di almeno
una forma allergica.
L’ambiente di lavoro contribuisce in maniera significativa al carico globale delle allergie, con percentuali intorno al 15- 7%; le manifestazioni cliniche quali asma e rinocongiuntivite incidono negativamente sulla produttività lavorativa, riducendola fino al 40% e impattando negativamente anche sulla qualità di vita.
Gli agenti in grado di indurre allergie possono essere di natura biologica, chimica e fisica. Le fonti espositive di origine biologica non sono in molti casi strettamente limitate a specifici ambiti lavorativi ma si trovano anche in ambienti di vita, configurando pertanto profili espositivi presenti in entrambi i contesti.
I pollini sono tra i primi agenti allergizzanti di origine biologica a essere stati identificati e l’interesse nei loro confronti è aumentato costantemente nel corso degli anni, anche in funzione della loro spiccata propensione a essere modulati dalle variabili ambientali. Infatti, il cambiamento climatico che ne condiziona la stagionalità e la diffusione, i contaminanti chimici con i quali interagiscono, le variabili (micro) meteorologiche in ambienti indoor e outdoor, gli eventi estremi, il ruolo delle persone nel loro trasporto, rappresentano alcuni dei fattori e delle variabili che contribuiscono a determinare produzione, diffusione, caratteristiche allergeniche, natura ed entità delle manifestazioni cliniche legate ai pollini quali biocontaminanti aerodispersi. Il diverso grado di allergenicità che caratterizza le diverse specie polliniche ha un ruolo centrale per gli effetti sulla salute umana.
In ambito occupazionale lo studio delle fonti espositive di natura biologica in associazione con quelle di natura chimica e fisica rappresenta una valida opportunità per approfondire la conoscenza dei meccanismi che possono essere coinvolti nelle dinamiche di interazione uomo-ambiente, caratterizzandone quindi più in dettaglio le reciproche influenze.
ALLERGIE DA POLLINI: ESPOSIZIONE IN AMBITO OCCUPAZIONALE
MANUALE INFORMATIVO
Approccio integrato e multidisciplinare
INDICE
Introduzione
Il polline
Monitoraggio aerobiologico del polline
La meteorologia ai fini dell’interpretazione dell’inquinamento aerobiologico
Effetti dei pollini sulla salute umana
Evidenze epidemiologiche nella popolazione generale e nei lavoratori
Normativa
Esposizione a pollini in ambito occupazionale outdoor e indoor
Comfort termico, presenza e azioni degli occupanti: effetti sugli inquinanti biologici aerodispersi indoor
Co-esposizioni rilevanti nella modulazione del rischio di allergie occupazionali
Metodologie per la valutazione della sintomatologia e della suscettibilità e per la diagnosi delle allergopatie respiratorie di natura professionale
Sorveglianza sanitaria: valutazione dell’idoneità al lavoro del soggetto affetto da allergopatie respiratorie da pollini
Approccio integrato per lo studio delle allergie da pollini in ambito occupazionale
Schede informative
Allegati: principali allergeni stagionali
Sitografia
Riferimenti normativi e bibliografici
Acronimi
Ringraziamenti
Fonte: INAIL