INAIL – Rapporto Annuale 2001

Stabili gli infortuni, diminuisce il rischio.

Lieve aumento degli infortuni nell’industria (1,2%), forte calo in agricoltura (-6,5%). Questa in sintesi l’analisi contenuta nel Rapporto Annuale dell’Inail che ha fotografato gli infortuni sul lavoro avvenuti nel 2001 rispetto ai casi registrati nel 2000.
In particolare, lo scorso anno il settore Industria e Servizi ha contato 918.195 infortuni, rispetto ai 907.017 del 2000, con un aumento degli eventi che hanno riguardato le donne (5,4%). Per i casi mortali si segnalano 38 casi in più rispetto ai 1.229 del 2000 (3,1%). L’Inail attribuisce la causa non a un aumento del rischio sul lavoro, ma all’allargamento della base assicurata in seguito alla legge di riforma (dlgs 38/2000): l’obbligo di iscriversi all’Istituto è stato infatti esteso ad altre categorie di lavoratori (dirigenti, parasubordinati, sportivi professionisti) e la copertura assicurativa ad altri rischi (ampliamento dell’infortunio in itinere, danno biologico, ecc.). Infatti, nel primo anno di applicazione della norma, gli infortuni mortali “in itinere” sono passati dai 127 casi denunciati nel 2000 ai 170 del 2001.
L’andamento del fenomeno infortunistico nel 2001 rispecchia inoltre la dinamica occupazionale rilevata dall’Istat nello stesso periodo con un aumento del 2,1% (434mila posti di lavoro in più rispetto al 2000) che ha privilegiato soprattutto la componente femminile.
Per quanto riguarda l’analisi territoriale dei casi mortali nell’Industria, il Rapporto registra una riduzione nel Nord-Est (da 390 a 349 casi) e nelle isole (da 116 a 92), sostanziale stabilità al Sud (da 269 a 280), un aumento al Centro (da 274 a 297) e Nord-Ovest (da 363 a 434) dove viene segnalato il sensibile incremento degli incidenti in Lombardia in parte riconducibile al disastro dell’aeroporto di Linate nell’ottobre 2001 in seguito al quale vennero denunciati 36 casi mortali .
Migliore la situazione in agricoltura dove prosegue il calo sia del numero degli infortuni sia del rischio connesso alle attività del settore: nel 2001 si sono verificati 79.834 incidenti, di cui 164 mortali, contro gli 85.345, di cui 172 mortali, dell’anno precedente.
Complessivamente sia l’Industria sia l’agricoltura nell’anno 2001 hanno perciò mostrato una riduzione del rischio da lavoro, rispettivamente dello 0,91% e del 9,01% (indice di incidenza). Si ricorda come il 2001 sia stato l’anno di avvio del nuovo sistema di incentivi Inail per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza sul lavoro destinati alle aziende: l’Istituto ha investito nel programma circa 300 milioni di Euro.
In Italia la frequenza degli infortuni sul lavoro risulta lievemente inferiore rispetto alla media degli altri paesi europei, il contrario avviene se si considerano i soli casi mortali. La divergenza viene attribuita in parte a una normativa che considera mortali gli eventi che si sono verificati a distanza di tempo dall’infortunio e in parte alla consistente quota di lavoro nero nel nostro paese che l’Inail valuta in 4 milioni di uomini/anno, di cui 300 mila occupati in agricoltura.
Dall’analisi di lungo periodo emerge una continua e costante riduzione del rischio infortunistico espresso in termini di indici di incidenza. Negli ultimi 50 anni, infatti, il rischio si è andato complessivamente riducendo nell’Industria e Servizi fino a un terzo del dato iniziale. Anche per il settore agricolo negli ultimi dieci anni tale andamento si è andato normalizzando allineandosi progressivamente ai valori europei.

Fonte: I.N.A.I.L.

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