INAIL: stanziati più di sei milioni di euro per la ricerca sull’amianto

L’Inail ha stanziato oltre sei milioni di euro per sostenere la ricerca sull’amianto destinati all’attività istituzionale di indagine sul fenomeno (tra cui rientra il Registro nazionale dei mesoteliomi-ReNaM) e a un innovativo programma di ricerca che mira a rafforzare le conoscenze sui rischi di esposizione a questa sostanza.

Sono pari a più di sei milioni di euro le risorse finanziarie stanziate dall’Inail per sostenere la ricerca sull’amianto nel triennio 2016/2018. Agli oltre due milioni di euro destinati all’attività istituzionale di indagine sul fenomeno, tra cui rientra il complesso sistema di sorveglianza epidemiologica costituito dal Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM), si sommano infatti i quattro milioni e 200mila euro stanziati per un innovativo programma di ricerca che mira a rafforzare le conoscenze sui rischi di esposizione a questa sostanza, che a 24 anni dalla sua messa al bando in Italia continua a costituire un’insidiosa minaccia per la salute di cittadini e lavoratori. Il programma avrà un limite di spesa annuale di un milione e 400mila euro e rientra nel Piano delle attività di ricerca discrezionale dell’Istituto per gli anni 2016/2108, appena approvato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Ad annunciare il via libera del ministro al Piano è stato il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, in occasione del convegno nazionale che il 3 e 4 maggio ha riunito a Roma un’amplia platea di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della comunità scientifica. “Oggi l’amianto è un dramma finalmente noto in tutte le sue tristi declinazioni – ha detto Lucibello nel suo intervento di introduzione ai lavori – dalla bonifica alla sorveglianza epidemiologica, fino alla diffusione delle patologie correlate anche in ambiti tradizionalmente non indagati nel passato, come quelli scolastici. Su ciascuno di questi fronti l’Istituto è operativo col suo indiscutibile patrimonio di esperienze, professionalità e conoscenza”.

Il direttore generale dell’Inail ha anche sottolineato il recente ingresso della Regione Molise e della Provincia di Bolzano nei Centri operativi regionali (Cor) del ReNaM.
Esprimendo l’auspicio che il legislatore provveda celermente alla codificazione di un Testo unico sull’amianto che raccolga e semplifichi l’attuale normativa in materia, Lucibello ha ricordato come l’attività di contrasto rappresenti anche una delle finalità del Bando Isi 2015, in cui è stato introdotto uno specifico asse di finanziamento dedicato ai progetti di bonifica.

Esprimendo soddisfazione per l’approvazione del nuovo Piano di attività di ricerca discrezionale, il presidente del Civ Inail, Francesco Rampi, ha sottolineato “l’opportunità che questo permette di correlare in modo ancora più funzionale la ricerca dell’Inail e la sua tradizionale attività di prevenzione e di consulenza con le importanti competenze acquisite attraverso l’incorporazione dell’Ispesl. Si tratta di una sinergia di carattere positivo, che consente all’Istituto – in un rapporto di collaborazione con tutti i soggetti interessati – di mettere la propria esperienza consolidata ancora di più al servizio del Paese per dare nuovo impulso alla lotta contro la fibra killer”.

“E’ necessaria, infine, una fiscalità generale che sostenga l’obiettivo di risanare gli ambienti pubblici e le scuole, per i quali non è prevista la prevenzione Inail – ha concluso Rampi – così come va anche considerato il fatto che le strutture pubbliche non statali, come per esempio gli ospedali e gli enti locali, non essendo soggetti iscritti alle Camere di commercio, sono escluse dai bandi e dai finanziamenti Isi per l’amianto”.

“Ogni volta che partecipo a convegni e seminari sul tema drammatico dell’amianto, come ho fatto molto spesso in questi anni, l’impressione che ne ricavo è sempre bivalente”, ha detto nell’intervento conclusivo il presidente dell’Inail, Massimo De Felice. “Da un lato – ha spiegato – è molto interessante l’insieme delle questioni che vengono coinvolte nell’analisi di questo problema, come quelle di tipo medico, tecnologico, biologico, statistico e anche giuridico, citate nel corso di questo convegno. È molto grave, in particolare, il problema del riconoscimento della causalità”.

Fonte: INAIL

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