INAIL: Trasporti e magazzinaggio, in cinque anni gli infortuni diminuiti di un terzo

Il periodico statistico Dati Inail ha dedicato il suo ultimo numero a questo settore di fondamentale importanza, che in Italia occupa circa 1,1 milioni di persone. Nel 2014 i casi riconosciuti dall’Istituto sono stati 32.824, in calo del 33,7% rispetto al 2010. Dalle vibrazioni agli orari prolungati tanti fattori di rischio.

Nel 2014 in Italia occupava circa 1,1 milioni di persone, di cui poco più della metà impiegate nei trasporti ferroviari e su gomma, poco meno di un terzo in attività di magazzinaggio e supporto, circa un decimo nelle attività di spedizione, il 3% nei trasporti marittimi e il 2% in quelli aerei. La sua forza lavoro complessiva, però, tra il 2007 e il 2014 è diminuita del 4,4%, con una riduzione delle ore lavorate pari al 7,3%, e sta invecchiando a un ritmo maggiore rispetto alla popolazione lavorativa generale, con l’eccezione del comparto del trasporto aereo.

Questo invecchiamento emerge anche dall’analisi dei dati infortunistici. Nei comparti del trasporto terrestre, marittimo e aereo, infatti, è proprio la fascia di età compresa tra i 50 e i 65 anni quella che ha fatto registrare la quota maggiore di denunce (33% contro il 27% dell’intera industria e servizi). Oltre il 93% interessa il sesso maschile, presenza predominante tra la manodopera, mentre gli infortuni dei lavoratori stranieri sono più del 14% del totale. Il maggior numero di infortuni è concentrato al Nord, con oltre il 55% dei casi, mentre Centro e Mezzogiorno presentano un 22% circa ciascuno. L’89% degli episodi denunciati nel 2014 si è verificato in occasione di lavoro (il 16% con l’utilizzo del mezzo di trasporto) e il restante 11% in itinere (il 24% con mezzo di trasporto).
I fattori che concorrono a determinare pericoli e rischi in questo settore sono numerosi e comprendono la movimentazione manuale con ripetitività e monotonia, le condizioni climatiche, l’esposizione a rumori e vibrazioni, e orari di lavoro lunghi e irregolari, con conseguente manifestazione di stanchezza, come nel caso degli autotrasportatori, cui Dati Inail dedica un approfondimento specifico. La guida su lunghi percorsi e quella notturna, in particolare, amplificano lo stress lavoro-correlato e possono avere delle ricadute negative sull’apparato osteoarticolare, ma i rischi riguardano anche le fasi di carico/scarico merci, aggancio/sgancio di semirimorchi o rimorchi e la manutenzione degli automezzi.

Fonte: INAIL

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