Due le fasi dell’iniziativa, nella prima saranno individuate le aree a rischio e le condizioni idrogeologiche, idrauliche e sismiche delle zone in cui sono stati costruiti gli edifici. Nella fase successiva, invece, si punterà a migliorare i piani di emergenza in caso di calamità naturale e a sviluppare e ottimizzare le dinamiche di allerta, con un coinvolgimento diretto di dirigenti, docenti e studenti, che saranno aggiornati sulle nuove linee di comportamento da tenere. Tra gli obiettivi, infatti, c’è quello di garantire la continuità delle attività scolastiche anche in seguito ad alluvioni, sismi o frane.
“Partendo dalla mappatura dei rischi idrogeologici – precisa il direttore regionale di Inail Toscana, Giovanni Asaro – questa iniziativa punta a dare alle scuole, quali luoghi di lavoro particolarmente complessi e sensibili per la presenza contemporanea di lavoratori e studenti, strumenti di conoscenza del rischio e di prevenzione degli infortuni idonei ad assumere comportamenti sicuri e interventi consequenziali, soprattutto in caso di calamità naturali e di eventi atmosferici estremi, sempre più frequenti anche alla nostra latitudine”.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla sinergia tra tutti gli enti coinvolti. “Ognuno dei partner – sottolinea a questo proposito Asaro – per raggiungere questo obiettivo comune ha messo in campo le proprie competenze: l’INAIL, oltre alle risorse finanziarie, le professionalità della sua Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, il dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze la strumentazione tecnica e l’esperienza dei suoi geologi, la Regione l’anagrafe delle scuole e l’Ufficio scolastico regionale la partecipazione diretta dei dirigenti degli Istituti”.