Indagati 10 dirigenti, Sindaco chiude Centrale ENEL Civitavecchia

Il Sindaco chiude Centrale ENEL. Omicidio colposo: ipotesi di reato su cui indaga la procura di Civitavecchia che avrebbe iscritto nel registro degli indagati 10 dirigenti della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord dove un operaio, Sergio Capitani, ha perso la vita e altri tre sono rimasti intossicati. ISPESL chiamata a verificare sicurezza impianti e macchinari

Omicidio colposo: questa l’ipotesi di reato su cui indaga la procura di Civitavecchia che, secondo alcune agenzie, avrebbe iscritto nel registro degli indagati 10 persone tra cui anche sette dirigenti della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord dove, sabato scorso, un operaio, Sergio Capitani, ha perso la vita per un incidente sul lavoro e altri tre sono rimasti intossicati.

Indagati 10 dirigenti.

Il Sindaco chiude Centrale ENEL e chiama l’ISPESL chiamata a verificare la sicurezza di impianti e macchinari.

Secondo notizie giornalistiche del Sole24Ore, l’iscrizione è un atto dovuto in quanto la magistratura ora deve accertare se ci sono responsabilità penali e chi debba risponderne.

Il sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, ha annunciato di voler chiudere la centrale Enel.
«Oggi pomeriggio farò un decreto sindacale di chiusura della produzione per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva», ha dichiarato Moscherini. Il sindaco ha spiegato che «da domani mattina sarà ferma la produzione e i tecnici istituzionali faranno un lavoro per verificare le condizioni di sicurezza».

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In quattro si adoperavano su un ponteggio all’altezza di quindici metri nell’area dell’impianto tra la terza e la quarta caldaia, nel luogo dove viene stoccata l’ammoniaca che serve per abbassare le emissioni del monossido di azoto che si sviluppano con la combustione del carbone che poi produrrà energia elettrica.
Per adesso la dinamica non chiarisce se il tubo dell’impianto sia esploso o se la fuoriuscita di acqua e ammoniaca sia dovuta ad altra causa. Fatto sta che Sergio Capitani, 34 anni, operaio di una ditta appaltatrice dell’Enel, e residente a Tarquinia, pochi chilometri sopra le colline che affacciano sul mare di Civitavecchia, è stato investito dal getto in pieno volto, perdendo l’equilibrio e finendo per sbattere contro un palo.

Una ferita alla testa, l’intossicazione. L’eliambulanza arrivata sul posto non ha nemmeno dovuto percorrere la strada fino all’ospedale. Così è morto Sergio. Terza vittima nel volgere di pochi mesi, prima del cantiere di riconversione, poi della nuova centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Sono rimasti invece intossicati, ma fuori pericolo all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, i colleghi della ditta Guerrucci, e un operaio Enel che si trovava nei pressi del luogo dell’incidente.

Elsa Bertero, della Fiom Cgil, accorsa sul luogo, spiega: «Pare che gli operai stessero tappando un tubo di portata dell’ammoniaca. Durante l’operazione la pressione è aumentata improvvisamente ed è uscito un forte getto di vapore che ha colpito con violenza uno di loro».

Calogero Sanfilippo, responsabile Enel dell’area carbone, mette le mani avanti: «L’incidente è avvenuto in presenza di tutte le misure di sicurezza previste.
Tutti gli operai coinvolti indossavano le protezioni individuali». Si attende l’esito delle indagini.

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Nella stessa giornata, una altra “morte bianca” è avvenuta in un centro agricolo della provincia di Pavia , a Gerlo di Pieve del Cairo.
Una ragazza di ventidue anni, operaia precaria, è morta stritolata da una imballatrice mentre impacchettava uova per cinque euro all’ora . Da due anni imballava uova con un macchinario sul nastro trasportatore, un’ attività cominciata per caso, proseguita in modo saltuario e intensificata fino a diventare quotidiana, sognando di diventare lavoratrice fissa in quella Lomellina dove le lotte contro il massacrante sfruttamento sul lavoro nei campi e nelle fabbriche ha visto nascere le prime conquiste contadine e operaie.

Un altro incidente mortale si è verificato in una officina della zona industriale di Rovereto, dove un marocchino di 24 anni è stato schiacciato da un camion sotto il quale stava lavorando.
Il mezzo era su un ponte sollevatore che all’improvviso ha ceduto.

(news di Eduardo Di Blasi – sito CGIL)

(LG/Pa-Ro)

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