Il documento “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19”, redatto dal gruppo di lavoro ISS, Ministero della salute, AIFA e INAIL, risponde a diversi quesiti sulle misure farmacologiche, di prevenzione e controllo delle infezioni da Coronavirus sorti con il progredire della campagna vaccinale contro il contagio e la comparsa delle diverse varianti del virus.
La circolazione prolungata del virus Sars-CoV-2 e la comparsa di varianti virali, di cui solo alcune destano preoccupazione per la salute pubblica (Variant Of Concern, Voc), sono al centro di indagini per accertarne la presenza e la diffusione. Mentre la campagna vaccinale anti-COVID-19 è attualmente in corso, sono sorti diversi quesiti sulle misure di prevenzione e di controllo delle infezioni sostenute da varianti di Sars-CoV-2 sia di tipo non farmacologico sia di tipo farmacologico. Nonostante le conoscenze sulle nuove varianti virali siano ancora in via di consolidamento, vengono fornite specifiche indicazioni, basate sulle evidenze ad oggi disponibili, che possano essere di riferimento per l’implementazione delle strategie di prevenzione e controllo dei casi di COVID-19 sostenuti da queste varianti virali.
INDICAZIONI AD INTERIM SULLE MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI DA SARS-COV-2 IN TEMA DI VARIANTI E VACCINAZIONE ANTI-COVID-19
Introduzione
1. Misure di prevenzione e controllo non farmacologiche
1.1. La circolazione delle varianti richiede una modifica delle misure di prevenzione e protezione non farmacologiche (distanziamento fisico, mascherine, igiene delle mani) in ambito comunitario e assistenziale?
1.2. Test diagnostici e varianti
2. Misure di prevenzione e controllo farmacologiche (vaccinazione)
2.1. I lavoratori vaccinati, inclusi gli operatori sanitari, devono mantenere l’uso dei DPI
e dei dispositivi medici, l’igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni sul luogo di lavoro?
2.2. Una persona vaccinata, al di fuori dell’ambiente di lavoro, deve continuare a rispettare
le misure di prevenzione per la trasmissione del virus (distanziamento fisico, mascherine,
igiene delle mani)?
2.3. Se una persona vaccinata con una o due dosi viene identificata come contatto stretto
di un caso positivo, bisogna adottare le misure previste per i contatti stretti?
2.4. Quali casi sono da considerarsi fallimenti vaccinali?
2.5. I programmi di screening dell’infezione degli operatori sanitari, inclusi quelli delle strutture residenziali socioassistenziali e sociosanitarie, devono essere modificati dopo l’introduzione della vaccinazione?
2.6. Opportunità e tempistiche di rilevazione del titolo di anticorpi diretti verso la proteina spike (S) ed eventuale sorveglianza nel tempo nei soggetti vaccinati
2.7. I contatti stretti di un caso di COVID-19 quando possono essere vaccinati?
2.8. Chi ha avuto il COVID-19 deve comunque vaccinarsi?
È a rischio di avere delle reazioni avverse più frequenti o gravi al vaccino?
Fonte: INAIL