Infanzia e clima – così si salvano i bimbi di domani.

Dal sito web dell’Associazione Progetto GAIA estraiamo una sintesi del rapporto di SAVE the children su riscaldamento globale e generazioni future. Le stime,allarmanti,sono state illustrate durante l’apertura del vertice mondiale di Barcellona in preparazione del vertice di Copenhagen.

Premettiamo che l’Associazione Progetto Gaia ha lo scopo di diffondere la concezione del mondo che deriva dall’ipotesi GAIA di James Lovelock,scienziato inglese,secondo il quale “ciò che comunemente chiamiamo,non è altro che l’insieme degli ecosistemi che di fatto rappresentano gli organi della terra i quali concorrono tutti alla regolazione delle caratteristiche chimico-fisiche del pianeta e sono tutti egualmente importanti e da preservare se si vuole che la terra continui a mantenere un ambiente confortevole per la vita di noi esseri umani.

Ma,ritornando al Rapporto di Sa ve the children,si legge che i bambini,moriranno sempre di più “di clima”. Il cambiamento climatico è un’emergenza per l’infanzia dei paesi più poveri,lo è gia adesso.. Vivono nelle aree più esposte alle alluvioni,alle carestie e alle malattie,non sono in grado di proteggersi dai disastri naturali che aumenteranno con sempre maggiore forza e frequenza: il numero medio di sciagure naturali è cresciuto da una madie di 200 ogni anno ai 400 attuali. Si prevede che possano crescere di oltre il 320 per cento nei prossimi 20 anni e allora questo sarà l’effetto: 175 milioni di ragazzini verranno travolti,spezzati,sfollati,uccisi. E’ la drammatica prospettiva che Save The Children ha disegnato nel suo rapporto Feeling the heat: the children survival in a changing climate e che all’apertura dei lavori di Barcellona per l’ultimo vertice negoziale sul clima in vista del vertice ONU di Copenhagen a dicembre.

Sembrano astratti,invece i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia alla salute dei bambini del ventunesimo secolo sostiene la onlus internazionale e indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dell’infanzia: da ottobre ha lanciato la campagna ONE in Italia e in altri 40
Paesi del mondo per contribuire alla riduzione della morte dei bambini sonno i 5 anni,salvando ogni anno 500 mila vite e raggiungendo 5p0 milioni di bambini e donne in età riproduttiva di qui al 2015.

(LG-FF)

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