Il 17 novembre 2005 la Commissione ha poi adottato un libro verde relativo ad un programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche, nel quale si indicavano le politiche alternative da seguire concernenti sia lelaborazione di tale programma sia la rete informativa di allerta delle infrastrutture critiche.
Le risposte al libro verde hanno sottolineato il valore aggiunto di un quadro comunitario per la protezione delle infrastrutture critiche, riconoscendo la necessità di rafforzare la capacità di protezione di tali infrastrutture in Europa e di contribuire a ridurne la vulnerabilità, sottolineando limportanza dei principi chiave di sussidiarietà, proporzionalità e complementarietà, nonché del dialogo con le parti interessate.
Nel dicembre 2005 il Consiglio Giustizia e affari interni, ha invitato la Commissione a presentare una proposta sul programma europeo per l protezione della infrastrutture critiche (European Programme for Critical Infrastructure Protection, EPCIP), stabilendo che questo dovrebbe basarsi su un approccio multirischio che dia la priorità alla lotta contro le minacce terroristiche.
Nellambito di tale approccio, il processo di protezione delle infrastrutture critiche deve tenere conto delle minacce di origine umana e tecnologica e delle catastrofi naturali, ma che deve dare la priorità alla minaccia terroristica.
La presente direttiva costituisce il primo passo di approccio graduale inteso a individuare e designare ECI (infrastrutture critiche europee) e a valutare la necessità di migliorarne la protezione.
Tale direttiva si riferisce specificatamente ai settori dellenergia e dei trasporti, e dovrebbe essere rivista al fine di valutarne limpatto e di esaminare la necessità di includere nel suo campo di applicazione altri settori, tra i quali anche quello delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione (ICT). La responsabilità principale e definitiva della protezione delle ECI ricade sugli Stati membri e sui proprietari/operatori di tali infrastrutture.
(LG-FF)