“Non deve essere un processo esemplare ma un processo giusto“, ha spiegato a fine udienza il pm Raffaele Guariniello, che sostiene l’accusa con le colleghe Francesca Traverso e Laura Longo e che con una mossa senza precedenti ha contestato l’omicidio volontario (al solo amministratore delegato dell’azienda, Harald Espenhahn; gli altri rispondono di omicidio con colpa cosciente) per un incidente sul lavoro. Anche per questo ha detto “sì” alle telecamere in aula.
“ A differenza di recenti casi di cronaca – ha spiegato la Traverso – qui da parte del pubblico non c’é un’attenzione morbosa verso gli imputati, ma un legittimo interesse sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro”.
“Con il nostro ‘no’ – ha ribattuto l’avvocato Ezio Audisio, dello staff difensivo – volevamo solo evitare che le pressioni mediatiche prendessero il sopravvento. Comunque apprezziamo la Corte, perché ha detto che prenderà degli accorgimenti opportuni”. Il primo: tutte le telecamere saranno piazzate in un punto preciso dell’aula.
L’azienda – con l’avvocato Franco Coppi – si è inserita nella causa come responsabile civile; 54 operai, esclusi all’udienza preliminare per colpa del verbale di conciliazione firmato con la Thyssen krupp, hanno chiesto di aggregarsi al già sterminato elenco delle parti civili.
La difesa ha annunciato una questione di nullità che, se venisse accolta, costringerebbe la procura a rifare il capo d’accusa e a perdere diversi mesi.
(ANSA) – Red