Il Tavolo sul Caporalato vede l’impegno condiviso di tre Ministeri: Lavoro, Agricoltura e Interno.
Il “Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura” rappresenta il culmine di un percorso avviato circa un anno fa e che ha coinvolto, in un ampio e partecipato confronto, istituzioni, parti sociali e società civile.
Durante i lavori è stata presemtata l’ipotesi di Piano Triennale delle attività, al fine di aprire il confronto con tutti gli stakeholders sulle linee di azione individuate e di addivenire a una strategia ampiamente partecipata e condivisa. E’ stato, inoltre, condiviso un portfolio dei progetti avviati dal Ministero del lavoro, per un investimento complessivo che supera gli 85 milioni di Euro, che si svilupperanno nel corso del triennio conferendo concretezza al Piano stesso.
“Sette delle 10 azioni prioritarie identificate nella lotta al Caporalato dal Piano triennale riguardano la prevenzione del fenomeno. È mia intenzione che dai lavori del tavolo emerga con forza una procedura che disinneschi totalmente il ruolo del caporale. Questo si può ottenere esclusivamente rendendo trasparente e scevro da condizionamenti esterni il processo di selezione dei lavoratori attraverso la messa a punto di un sistema informativo per incrociare domanda e offerta di lavoro. Se realizziamo questo sistema, attacchiamo alla radice il problema e possiamo sconfiggerlo”. Lo ha annunciato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo all’apertura del tavolo.
“Oggi più che mai dobbiamo combattere lo sfruttamento lavorativo. È un nostro dovere.
Questo è un fenomeno che non riguarda soltanto i lavoratori stranieri ma anche tanti nostri connazionali, come Paola Clemente, che nel 2015 nelle campagne di Andria ha perso la vita a 50 anni per la fatica di dover lavorare 12 ore al giorno sotto al sole, e non è solo sfruttamento nelle Regioni del Sud o confinato al settore agricolo, ma è una piaga complessa e trasversale che colpisce in forme diverse tutto i Paese”. Perciò, afferma Catalfo, “dobbiamo dare piena attuazione alle norme esistenti, soprattutto con riferimento alle misure di prevenzione”.
“Finalmente lo Stato ha un piano di prevenzione e contrasto al caporalato. Un lavoro che vede coinvolte tutta la filiera per mettere fuori gioco chi sfrutta. Il caporalato è mafia, perciò dobbiamo combatterlo con armi nuove. Nel piano ci sono 10 azioni prioritarie e impegni precisi, sui quali da subito dobbiamo metterci al lavoro”, ha spiegato il Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova.