Interventi per la riduzione del disagio abitativo

Su proposta del Ministro della Solidarietà Sociale, il 16 novembre scorso è stato presentato dal Governo, alla Camera dei Deputati, il disegno di legge recante “Interventi per la riduzione del disagio abitativo di particolari categorie sociali”.

Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri del 10 novembre scorso, è finalizzato a contenere i disagi sociali connessi alle procedure esecutive di sfratto nei comuni capoluogo di provincia, nei comuni limitrofi con oltre diecimila abitanti e nei comuni ad alta densità abitativa individuati nel 2003 dal CIPE.
Il disegno di legge prevede la sospensione, per un periodo di otto mesi, dell’ esecuzione degli sfratti per:
-finita locazione (esclusi quelli per morosità) per particolari categorie di inquilini disagiati;
-gli inquilini di immobili di proprietà dei cosiddetti “grandi proprietari” (compagnie di assicurazione, banche, istituti previdenziali) la sospensione della procedura di sfratto varrà per diciotto mesi dall’ entrata in vigore della legge.
Sono previsti altresì benefici fiscali (i Comuni potranno prevedere anche esenzione o riduzione dell’ ICI) per i proprietari degli immobili.
I Comuni avranno , inoltre, quarantacinque giorni per presentare ai Ministeri delle Infrastrutture, della Solidarietà Sociale e delle Politiche per la Famiglia, un piano straordinario pluriennale di edilizia residenziale pubblica che tenga particolarmente conto delle categorie disagiate (le medesime che usufruiranno della sospensione dello sfratto) già presenti nelle graduatorie per l’ assegnazione degli alloggi (con reddito complessivo inferiore a 27.000 euro) che siano ovvero abbiano in famiglia persone di oltre 65 anni di età, figli a carico, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 65%.
E’ infine prevista la creazione di un tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative, che dovrà concludere i lavori in tempi molto ristretti e predisporre un programma nazionale che fissi gli obiettivi di carattere generale per la programmazione regionale di edilizia residenziale pubblica, al fine di realizzare alloggi in locazione a canone sociale, la riqualificazione di quartieri degradati e proposte normative di natura fiscale e per la normalizzazione del mercato immobiliare.
Si ricorda che la proposta per il nuovo disegno di legge si è reso necessaria dopo che il Decreto-legge 29 settembre 2006,n. 261 sulla stessa materia è decaduto in quanto l’ opposizione di centro-destra , il 25 ottobre al Senato della Repubblica ,l’ aveva fatto decadere per questioni pregiudiziali, relative ai presupposti di necessità e urgenza del provvedimento.

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