Invalidi del lavoro: la proposta di legge dell’ANMIL

Nell’ambito della 54° Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro ,il Presidente dell’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro), ha reso noto di aver presentato una Proposta di Legge di iniziativa popolare ritenendo che l’ invalido del lavoro non abbia più la giusta attenzione da parte delle istituzioni., denunciando che più di un quarto delle morti sul lavoro di tutta Europa si verificano in Italia.

Gli infortuni mortali sul lavoro in Italia stanno assumendo una dimensione non più accettabile da un paese civile. Ogni giorno gli incidenti sul lavoro fanno parte della cronaca dei giornali e dei media in generale. L’ Italia stà battendo un tragico primato,poiché più di un quarto delle morti sul lavoro si verificano nel nostro paese. Infatti nel 2003 le persone che hanno perso la vita sul lavoro in Italia sono state 1394,mentre le morti sul lavoro in Europa –secondo l’ ultimo dato disponibile – sono state 4.930. Ma il dato più preoccupante è quello dei giovani : dell’ oltre un milione di infortuni denunciati in Italia dall’INAIL, circa la metà riguarda la fascia di lavoratori compresa tra i 17 e i 34 anni. Questi dati sono stati denunciati, in occasione della 54° giornata nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro dall’ANMIL , l’Associazione nazionale dei mutilati e invalidi sul lavoro. Come ha affermato il Presidente dell’Associazione, Pietro Mercandelli, “la nostra è stata una giornata di denuncia e di mobilitazione contro l’inerzia del governo e parlamento rispetto ai temi della sicurezza sul lavoro e della tutela degli infortunati,inerzia testimoniata dall’assenza del Ministro del lavoro alle nostre iniziative per due anni di seguito “,ma anche dall’assenza di finanziamenti,nella Finanziaria 2005, per l’assistenza agli invalidi. Ma tra le iniziative dell’ANMIL che riteniamo importante segnalare è quella della presentazione di una Proposta di legge d’iniziativa popolare che –come ha scritto il Presidente Mercandelli – “ sia un atto che esca dalla nostra tradizione rivendicativa,anche se può dare il senso dello stato di esasperazione in cui versa la categoria che l’ANMIL – Onlus rappresenta, cioè oltre un milione e 200 mila vittime di infortuni e di malattie professionali.” L’invalido del lavoro –ha scritto ancora Mercandelli- non ha più la giusta attenzione da parte delle istituzioni. La normativa più recente rincorre finalità specifiche e parcellizzate che spesso perdono di vista l’ insieme del sistema e, su questa nuova produzione normativa, non mancano le osservazioni riferite al carattere contraddittorio di alcune disposizioni rispetto ai principi ed agli obiettivi di fondo del carattere pubblico dell’assicurazione infortuni. Noi lo ribadiamo con forza: vogliamo la tutela sociale dei lavoratori contro infortuni e malattie professionali .Qualunque altra impostazione assicurativa potrebbe fare ricorso al mercato ed al privato , forse con maggiori caratteristiche di economicità. Le preoccupazioni finanziarie,le spinte aziendalistiche,mal si conciliano con il significato istituzionale della missione che incombe in capo all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. L’ANMIL chiede,quindi, l’impegno di tutti i lavoratori per raccogliere le firme e portare in Parlamento un progetto che tutela veramente i diritti di tutti, che previene, che cura,che accompagna chi rischia ogni giorno in prima persona
E non abbandona a se stesse le vittime dei superstiti.

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