Secondo quanto riferito dal CRIIRAD, lorganismo francese di ricerca sulla radioattività, ha lanciato lallarme per alcune fasce di popolazione in Francia, Italia, Germania, Svizzera e Belgio.
Tracce di questo isotopo dopo il disastro alla centrale nucleare giapponese di Fukushima sarebbero state trovate nel latte e nei vegetali a foglia larga.
Tracce di questo isotopo dopo il disastro alla centrale nucleare giapponese di Fukushima sarebbero state trovate nel latte e nei vegetali a foglia larga.
Il CRIIRAD rende noto che dopo larrivo della prima nube radioattiva del 23 marzo, altre correnti provenienti dal Giappone hanno continuato ad approdare in Europa fino a pochi giorni fa, aumentando i livelli di Iodio 131.
E, dopo la Francia, lievi tracce di questo isotopo sono state trovate anche in Italia nei vegetali a foglia larga (0,06-0,80 Bg/kg) e nel latte (0,30-1,20 Bg/l). Questo è quanto ha dichiarato lISPRA, precisando, tuttavia, che i valori riscontrati sono al di sotto dei limiti stabiliti dal regolamento Euratom (2000 Bg/kg per vegetali; 150 Bg/l per il latte) e quindi non costituiscono rischi per la salute.
(LG-FF)
Fonte: ISPRA
Approfondimenti