Le vibrazioni meccaniche che se trasmesse al sistema mano braccio nelluomo, comportano un rischio per la salute e la salute dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari, coscome le vibrazioni trasmesse al corpo intero comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
Esempi di sorgenti di rischio delle vibrazioni di cui sopra, sono riportate nella Tabella 1 e 2 della Banca Dati Vibrazioni.
Viene sottolineato che in linea con i principi generali di riduzione del rischio formulati dal D.Lgs. 626/94, il D.Lgs.187/05 prescrive Misure di prevenzione e protezione che il datore di lavoro elimina alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori al valore limite di esposizione. Tale principio si applica sempre, indipendentemente se siano superati o meno i livelli di azione o i valori limite di esposizione individuati dalla normativa.
Sono, quindi indicati, i principi generali sulle metodiche di valutazione dei rischi.
Comunque, lobiettivo della Banca Dati Vibrazioni, e quello di garantire unagevole reperibilità dei valori di esposizione a vibrazioni prodotte dai macchinari comunemente utilizzati in ambito industriale, al fine di favorire il più possibile lattuazione immediata di interventi di riduzione del rischio alla fonte, già in sede di valutazione del rischio, senza dover necessariamente ricorre a misure onerose e talvolta complesse e consentite ai datori di lavoro ed ai loro consulenti di individuare i macchinari che riducano al minimo il rischio vibrazioni, in fase dio acquisto ed aggiornamento del parco macchine.
La Banca Dati Nazionale Vibrazioni è stata sviluppata alla luce dellesperienza maturata dallISPESL e dallAzienda USL 7 di Siena che hanno contribuito in qualità di partner italiani allo sviluppo della prima banca dati europea, nellambito del progetto VINET (Vibration Injury Network: 1997-2001).
(LG-FF)