ISPESL- Guida all’utilizzo della Banca Dati Vibrazioni.

Riportiamo nel link la “Guida all’utilizzo della Banca Dati Vibrazioni” che l’ISPESL ha realizzato come strumento per la prevenzione del rischio vibrazioni, dotandola dell’indicazione e di una analisi dei recenti sviluppi normativi in materia.

Lo scopo della Banca Dati Vibrazioni – spiega l’ISPESL – è quello di richiamare l’attenzione sul Decreto legislativo del 19-08-2005 sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche, che ha recepito la direttiva 2002/44/CE del 25 giugno 2002 e che prescrive specifiche metodiche di individuazione e valutazione dei rischi associati a vibrazioni del sistema mano – braccio (HAV) e del corpo intero e specifiche misure di tutela, che vanno documentate nell’ambito del rapporto di valutazione dei rischi prescritto dal D.Lgs. 626/94.

Le vibrazioni meccaniche che se trasmesse al sistema mano braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la salute dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari, cos’come le vibrazioni trasmesse al corpo intero comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
Esempi di sorgenti di rischio delle vibrazioni di cui sopra, sono riportate nella Tabella 1 e 2 della Banca Dati Vibrazioni.

Viene sottolineato che in linea con i principi generali di riduzione del rischio formulati dal D.Lgs. 626/94, il D.Lgs.187/05 prescrive “Misure di prevenzione e protezione che il datore di lavoro elimina alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori al valore limite di esposizione”. Tale principio si applica sempre, indipendentemente se siano superati o meno i livelli di azione o i valori limite di esposizione individuati dalla normativa.

Sono, quindi indicati, i principi generali sulle metodiche di valutazione dei rischi.
Comunque, l’obiettivo della Banca Dati Vibrazioni, e quello di garantire un’agevole reperibilità dei valori di esposizione a vibrazioni prodotte dai macchinari comunemente utilizzati in ambito industriale, al fine di favorire il più possibile l’attuazione immediata di interventi di riduzione del rischio alla fonte, già in sede di valutazione del rischio, senza dover necessariamente ricorre a misure onerose e talvolta complesse e consentite ai datori di lavoro ed ai loro consulenti di individuare i macchinari che riducano al minimo il rischio vibrazioni, in fase dio acquisto ed aggiornamento del parco macchine.

La Banca Dati Nazionale Vibrazioni è stata sviluppata alla luce dell’esperienza maturata dall’ISPESL e dall’Azienda USL 7 di Siena che hanno contribuito – in qualità di partner italiani – allo sviluppo della prima banca dati europea, nell’ambito del progetto VINET (Vibration Injury Network: 1997-2001).

(LG-FF)

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