ISS, aggiornato il rapporto sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia

L’Istituto Superiore di Sanità ha aggiornato al 2 dicembre 2020 il rapporto sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Il rapporto ha rilevato che l’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 48 anni).

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia
Dati al 2 dicembre 2020

1. Campione
L’analisi descrive le caratteristiche di 55.824 pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 in Italia.

2. Dati demografici
L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109, Range InterQuartile – IQR 74-88). Le donne sono 23.596 (42,3%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 48 anni). Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 80).

3. Patologie preesistenti
Complessivamente, 180 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie, 712 (12,4%) presentavano 1 patologia, 1060 (18,5%) presentavano 2 patologie e 3774 (65,9%) presentavano 3 o più patologie.
Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori ed il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina).

4. Diagnosi di ricovero
Nel 90,8% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con SARS-CoV-2. In 491 casi (9,2% dei casi) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione.

5. Sintomi
Febbre, dispnea e tosse rappresentano i sintomi di più comune riscontro, meno comuni sono diarrea e emottisi. L’ 8,1% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

6. Complicanze
L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (94,1% dei casi), seguita da danno renale acuto (23,6%), sovrainfezione (19,3%) e danno miocardico acuto (10,8%).

7. Terapie
La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85,9% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (50,2%), più raramente la terapia steroidea (49,8%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di SARS-CoV-2. In 1384 casi (24,5%) sono state utilizzate tutte 3 le terapie.

8. Tempi
Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso era di 6 giorni più lungo in coloro che venivano trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non venivano trasferiti (12 giorni contro 6 giorni).

9. Provenienza
La maggior parte dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi, al momento del ricovero, proveniva dal proprio domicilio.

10. Decessi in pazienti con meno di 50 anni
Al 2 dicembre 2020 sono 657, dei 55.824 (1,2%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 163 di questi avevano meno di 40 anni (102 uomini e 61 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 29 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 119 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 15 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

11. Confronto caratteristiche decessi nei 3 periodi marzo-maggio, giugno-agosto e settembre-novembre 2020
Sia l’età media dei decessi che la proporzione di donne aumentano solo nel secondo periodo; aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti e diminuiscono quelli con meno patologie o nessuna: ciò sembra indicare che nel secondo e nel terzo periodo i decessi riguardano persone più anziane e con una condizione di salute preesistente peggiore rispetto ai decessi relativi al primo trimestre.

Fonte: ISS

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