ISTAT- Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali –aprile 2011.

Nel comunicato stampa del 27 maggio 2011, l’Istat riporta i dati relativi ai contratti collettivi e alle retribuzioni contrattuali, aggiornati all’aprile 2011.

Secondo l’Istat, alla fine di aprile 2011 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 63,3% degli occupati dipendenti e al 58,5% del monte retributivo osservato.

Nel mese di aprile l ‘indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,8% rispetto ad aprile 2010. Nella media del periodo gennaio-aprile 2011 l’indice è cresciuto, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, del 2,0%.

I settori che ad aprile presentano gli incrementi maggiori rispetto ad un anno prima sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), estrazione minerali e militari-difesa (4,0% in ambedue i casi), agricoltura (3,8%), energia e petroli e forze dell’ordine (per entrambi 3,7%). Gli aumenti più contenuti riguardano ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale (con incrementi dello 0,3% in tutti e quattro i casi).

Ad aprile, tra i contratti monitorati dall’indagine sono stati rinnovati i seguenti accordi: poste, radio e televisioni private.
Alla fine di aprile i dipendenti in attesa di rinnovo sono il 36,7%. In media, l’attesa do rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è di 16,1 mesi.

L’indagine sulle retribuzioni contrattuali permette di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che resterebbe in vigore nel semestre successivo nell’ipotesi di assenza di rinnovi. L’incidenza dei contratti collettivi in vigore rilevata ad aprile 2011 in termini di monte retributivo contrattuale (58,5%) si manterrebbe costante anche nel semestre successivo.

(LG-FF)

Fonte: ISTAT

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