Il fenomeno migratorio assume massima rilevanza in Emilia-Romagna. Complessivamente la popolazione straniera in tale regione incide per il 9,7% sul totale dei residenti. Si segnalano anche la Lombardia e il Veneto (9,3%). Al Centro i livelli sono leggermente più contenuti (intorno all8%). Spicca lUmbria, ove il tasso di incidenza è pari al 9,6%, livello che eguaglia quelli propri delle regioni del Sul totale dei residenti di cittadinanza straniera quasi 519 mila sono nati in Italia (72.472 nel solo anno 2008). Gli stranieri nati nel nostro Paese sono un segmento di popolazione in costante crescita: nel 2001, in occasione del Censimento, erano circa 160 mila. Essi costituiscono il 13,3% del totale degli stranieri residenti e, non essendo immigrati, rappresentano una seconda generazione in quanto la cittadinanza straniera è dovuta unicamente al fatto di essere figli di genitori stranieri.
Complessivamente, i minorenni stranieri sono circa 862 mila. La maggior parte di essi è nata in Italia (di fatto i 519 mila individui di cui al punto precedente, cfr. nota c), Tab. 1), mentre la restante parte è giunta nel nostro Paese al seguito dei genitori.
Circa la metà dei residenti stranieri (1.906 mila individui, pari al 49% del totale) proviene dai paesi dellEst europeo: in particolare, circa un quarto (967 mila) proviene dai Paesi Ue di nuova adesione (796 mila sono cittadini rumeni); laltro quarto è rappresentato dai cittadini dei paesi est-europei non appartenenti allUe (940 mila).
Nel Mezzogiorno il solo valore significativamente più alto della media della ripartizione è quello relativo allAbruzzo (5,2%), dove circa un residente su venti è straniero.
Scendendo ulteriormente nel dettaglio territoriale e considerando i valori provinciali dellincidenza si notano livelli particolarmente elevati in alcune province del Nord, dove su dieci cittadini residenti, almeno uno è di cittadinanza straniera. Si tratta delle province di Brescia e Prato, con valori dellincidenza intorno al 12%. Ma anche di Piacenza, Reggio nellEmilia, Mantova, Modena, province ove lincidenza è superiore all11%, o Treviso, Parma, Pordenone, Verona e Vicenza, per le quali i valori superano il 10%. Al Centro spiccano i livelli prossimi al 10% delle province di Perugia e Macerata. Nel Mezzogiorno i soli valori degni di nota sono quelli delle province di Teramo (6,8%) e lAquila (6,2%), evidenziandosi per il resto delle province valori non superiori al 3%.
(Pa-Ra)