L’UE chiede un registro e un codice di condotta per i lobbisti.

Nell’ambito di una riunione, svoltasi 8 maggio scorso, della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo è emerso che sono circa 15.000 i lobbisti che, a Bruxelles, cernano di influenzare le decisioni delle istituzioni dell’Unione Europea.

La Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo rileva che questi lobbisti svolgono un ruolo essenziale per la democrazia ma, per garantire decisioni indipendenti, occorre un registro obbligatorio valido per tutte le istituzioni e consultabile su Internet che preveda un codice etico e sanzioni in caso di scorrettezze. Va inoltre garantita la divulgazione delle informative finanziarie da parte dei lobbisti iscritti nel registro.
La Commissione del Parlamento europeo calcola che a Bruxelles vi siano circa 15.000 lobbisti (di cui 5.000 operano presso lo stesso Parlamento europeo) e 2.500 gruppi di pressione. Viene sottolineato che i lobbisti hanno “aumentato notevolmente” le loro attività di pari passo con l’espansione delle competenze del Parlamento.
Con il trattato di Lisbona, inoltre, queste competenze di amplieranno ulteriormente alla quasi totalità della legislazione “richiamando quindi l’attenzione di un numero ancora maggiore di gruppi di interesse”. D’altro canto, il Parlamento riconosce che i rappresentanti di interesse “svolgono un ruolo essenziale nel dialogo aperto e pluralistico su cui si basa ogni sistema democratico”e “ rappresentano “un’importante fonte d’informazione” per i deputati europei nell’esercizio del loro mandato. Questa valutazione è data dal relatore della Commissione affari costituzionali, il tedesco Ingo Friedrich.

(LG-SP)

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