Norme UE per tutelare lo sport dalle nuove minacce.

Lo sport è importante nelle società europee, specie per l’inclusione sociale. Ma è insidiato da pressioni commerciali, doping, partite truccate, frodi nelle scommesse e sfruttamento dei minori. E’quanto sostiene il Parlamento europeo.

Nel 2004 lo sport ha generato un valore aggiunto di 407 miliardi di euro, ossia il 3,7% del PIL dell’Unione europea, dando lavoro a 15 milioni di persone e garantendo un’occupazione pari al 5,4% della forza lavoro. Il 60% circa dei cittadini europei partecipa in modo regolare ad attività sportive, in modo autonomo o inquadrato in una delle 700.000 società sportive esistenti. E’quanto ricorda il Libro Bianco della Commissione sullo sport, il cui obiettivo è dare un orientamento strategico sul ruolo dello sport in Europa e migliorarne la visibilità nel processo decisionale europeo. Tratta inoltre dell’applicazione del diritto UE allo sport ed esamina possibili ulteriori azioni a livello europeo.
In al “Libro Bianco”, lo scorso 5 maggio, il Parlamento europeo ha approvato con 518 voti favorevoli, 49 contrari e 9 astensioni la relazione di Manolis Mavrommatis (PPE/DE,EL), dove viene sottolineato che lo sport europeo “è parte inalienabile” dell’identità, della cultura e della cittadinanza europee. Esso svolge inoltre “un ruolo molto importante nelle società europee”, in particolare per l’inclusione sociale e per la promozione del dialogo interculturale. Ma ammonisce che alcuni settori dello sport di competizione devono “far fronte a nuove minacce e sfide come le pressioni commerciali, lo sfruttamento dei giocatori e degli sportivi minorenni, il doping, il razzismo, la violenza, le partite truccate, la corruzione, le frodi nelle scommesse e il riciclaggio di denaro sporco”.

(LG-SP)

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