L’ accesso delle PMI ad uno statuto di diritto europeo

Il Parere del Comitato Economico e Sociale adottato il 21 marzo 2002

Sulla G.U.C.E. C 125/100 del 27 maggio 2002 è pubblicato il Parere del Comitato Economico e Sociale dell’ Unione Europea su ” L’ accesso delle PMI ad uno statuto di diritto europeo” adottato il 21 marzo 2002 nel corso della 389a sessione plenaria. Nel Parere si sottolinea che ” per decenni l’ interesse dei giuristi e delle autorità europee si è rivolto quasi esclusivamente alle imprese di grandi dimensioni , che sembravano i principali attori dell’ integrazione comunitaria.Adesso tutti riconoscono che le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo fondamentale nel tessuto economico europeo: in effetti – si legge nel documento del CES – il 90% delle imprese e i 2/3 dei posti di lavoro sono costituiti appunto da PMI. Quindi è illogico che al momento dell’adozione di uno statuto europeo delle società si opti solo per la forma più adatta per le grandi imprese: la società che può fare appello al risparmio pubblico. Non sarebbe giustificato nemmeno che, nel momento in cui la Commissione europea intende porre fine alle doppie imposizioni tramite un meccanismo di base imponibile unica per l’ imposta sulle società, fossero ancora una volta le grandi e medie imprese a beneficiare di tale dispositivo, grazie allo statuto della società europea (SE)”. Partendo da questa considerazione, il C.E.S. esprime il Parere che sia necessaria una riflessione circa uno statuto europeo di società aperta alle PMI, e questo nella prospettiva di facilitare i loro scambi all’ interno del mercato unico, di permettere a imprese di diversi paesi di mettere in comune le loro risorse, ma anche, in caso di creazione di una nuova impresa o di modifiche statutarie, di conferire sin dall’ inizio una valenza europea al progetto. Lo statuto unico sembrava ancor più necessario – secondo il C.E.S. – in quanto l’ ampliamento accrescerà ulteriormente le disparità tra le legislazioni nazionali. E’ quindi opportuno che il Comitato, in quanto portavoce degli attori economici e sociali, apra il dibattito a livello istituzionale. Con questo parere d’ iniziativa il C.E.S. propone alcuni spunti di riflessione per l’ elaborazione di uno statuto europeo adatto alle PMI e definisce le linee direttrici alle quali, secondo il Comitato, dovrebbero orientarsi gli ingenti lavori necessari, tenendo presente che gli obiettivi dello statuto stesso deve tendere a favorire lo spirito imprenditoriale, la creazione di nuove attività e incitare al partenariato transfrontaliero all’ interno del mercato unico.Il Comitato esorta dunque ad adottare quanto prima uno statuto europeo semplificato per le PMI, complementare a quello della società europea.

Fonte: Eur-Lex

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