L’ uso di carburanti rinnovabili nei trasporti

La Posizione Comune (CE) n. 1/2003 definita dal Consiglio dell’ UE del 18 novembre 2002 , pubblicata sulla G.U.E. C 32 E/1 dell’ 11.02.2003

Sulla Gazzetta ufficiale dell’ Unione europea C 32 E/1 dell’ 11 febbraio 2003, è pubblicata la Posizione Comune (CE) n. 1/ 2003 definita dal Consiglio dell’ UE il 18 novembre 2002 in vista dell’ adozione di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’ uso dei biocarburanti o9 di altri carburanti rinnovabili nei trasporti. La citata Posizione Comune si richiama al Libro Bianco della Commissione europea ” La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”, il quale parte dal presupposto che tra il 1990 e il 2010 le emissioni di CO2 dovute ai trasporti aumenteranno del 50% per raggiungere circa 1.113 milioni di tonnellate, situazione di cui il trasporto su strada è il principale responsabile in quanto contribuisce per l’ 84% di CO2, imputabili ai trasporti. In una prospettiva ecologica il Libro Bianco chiede quindi di ridurre la dipendenza dal petrolio ( attualmente del 98%) nel settore dei trasporti mediante l’utilizzo di carburanti alternativi come i biocarburanti. Per ” biocarburante” s’ intende un carburante liquido o gassoso ricavato dalla “biomassa”, ovvero la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’ agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Sono considerati biocarburanti, ad esempio, il bioetanolo, il biodiesel, il biogas, il biometanolo, il biodimetiletere, biocarburanti sintetici, il bioidrogeno, ecc. Un maggior uso dei biocarburanti nei trasporti fa parte del pacchetto di misure necessarie per conformarsi al Protocollo di Kyoto. Ciò, comunque, non deve escludere altri eventuali carburanti alternativi, incluso il gas di petrolio liquefatto (GPL) e ilo gas naturale compresso (GNC) per uso automobilistico. Si tratta di uno degli strumenti con cui la Comunità può ridurre la sua dipendenza dall’ energia importata ed influire sul mercato dei combustibili per i trasporti e quindi sulla sicurezza dell’ approvvigionamento energetico nel medio e lungo periodo. Ciò non deve tuttavia limitare l’ importanza del rispetto della legislazione comunitaria sulla qualità dei carburanti, le emissioni dei veicoli e la qualità dell’ aria. L’ obiettivo della Commissione è quello di sostituire il 20% dei carburanti convenzionali con i carburanti alternativi nel settore dei trasporti stradali entro il 2020. Entro il 31 dicembre 2006, la Commissione elaborerà una relazione di valutazione per il Parlamento europeo e il Consiglio sui progressi compiuti nell’ uso dei biocarburanti e di altri carburanti rinnovabili negli Stati membri in rapporto ai costi-benefici, agli aspetti economici e di impatto ambientale e nell’ analisi del ciclo di vita dei biocarburanti e di altri carburanti rinnovabili, nell’ intento di indicare possibili misure per la promozione futura di quei carburanti che sono rispettosi del clima e dell’ ambiente e potenzialmente competitivi e vantaggiosi in termini di costi.

Fonte: Eur-Lex

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