La “Carta di Urbino” per il benessere della persona che lavora

L’integrità psico-fisica delle persone è un bene assoluto e inalienabile, con un approccio etico al lavoro la “Carta di Urbino” sollecita una riflessione su alcuni aspetti ancora irrisolti della prevenzione enunciando valori irrinunciabili per l’effettiva tutela della salute, della sicurezza e del benessere di chi lavora. Chiunque si riconosca nei principi di questo documento è invitato ad accoglierli e diffonderli.

 

La “Carta di Urbino” è un documento volto alla promozione del benessere della persona che lavora che l’Osservatorio Olympus dell’Università di Urbino Carlo Bo e la Fondazione Nazionale Rubes Triva, organismo paritetico del settore dell’igiene ambientale, hanno presentato a Bilbao nel corso di una conferenza pubblica.
La Carta di Urbino sarà oggetto di specifica analisi nella sessione conclusiva della seconda edizione del Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro, che Olympus e Fondazione Rubes Triva organizzeranno al Palazzo Ducale di Urbino dal 21 al 23 giugno 2023 e che avrà appunto ad oggetto il benessere organizzativo.
Chiunque si riconosca nei valori della Carta di Urbino è invitato a sottoscriverla e a diffonderla.

CARTA DI URBINO

    1. Il lavoro, comunque prestato, deve ispirarsi ai valori della tutela della vita, della dignità della persona, della libera esplicazione della personalità, della sicurezza e della salute, intesa come benessere fisico, psicologico, relazionale, sociale e organizzativo.
    2. Prima la persona e poi il lavoro. In nessun caso la perdita della vita o della salute può costituire un sacrificio necessario.
    3. La tutela del benessere delle persone che lavorano non può prescindere da un sistema organizzato di prevenzione, fondato su adeguate politiche aziendali, ispirate a principi etici e non solo economici.
    4. Qualunque organizzazione del lavoro può essere salubre e sicura solo se, fin dalla sua progettazione, tutti i rischi vengono costantemente valutati, secondo la migliore scienza ed esperienza ed adottando le necessarie misure di prevenzione e protezione.
    5. Nessuna lesione della salute e della sicurezza della persona che lavora è casuale e ineluttabile. Non ci si deve arrendere di fronte ad alcun rischio.
    6. La sicurezza e il benessere riguardano le persone che lavorano e non solo l’ambiente lavorativo. Ci si ammala e si muore sul lavoro e di lavoro.
    7. La sicurezza e il benessere richiedono una formazione che incida sul modo di essere e di agire delle persone che lavorano. Solo persone consapevoli possono contribuire alla gestione di un efficace sistema di prevenzione.
    8. L’efficace organizzazione del sistema di prevenzione esige la partecipazione attiva e responsabile di tutte le persone che lavorano, mediante un approccio collaborativo e solidale che valorizzi l’apporto di ciascuno.
    9. Un sistema di prevenzione partecipato implica il coinvolgimento effettivo nei processi decisionali dei rappresentanti delle persone che lavorano.
    10. La salute e la sicurezza riguardano non solo le persone che lavorano ma anche l’intera collettività ed esigono efficaci politiche di prevenzione da parte degli attori istituzionali e sociali.

Fonte: Fondazione Rubes Triva

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