La Commissione europea fornisce orientamenti per l’applicazione delle norme sulla plastica monouso e migliora il monitoraggio degli attrezzi da pesca per ridurre i rifiuti marini

Economia circolare, nuove norme della Commissione europea mirano a ridurre i rifiuti marini derivanti dai prodotti di plastica monouso e dagli attrezzi da pesca e a promuovere la transizione verso un’economia con modelli commerciali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.

Il 31 maggio 2021 la Commissione europea ha fornito orientamenti sulle norme dell’UE sulla plastica monouso e ha adottato una decisione di esecuzione relativa al monitoraggio e alla comunicazione degli attrezzi da pesca immessi sul mercato e dei rifiuti di attrezzi da pesca raccolti. Tali norme mirano a ridurre i rifiuti marini derivanti dai prodotti di plastica monouso e dagli attrezzi da pesca e a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli commerciali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.

In base alle norme dell’UE del 2019 in materia di plastica monouso, entro il 3 luglio di quest’anno gli Stati membri devono garantire che determinati prodotti di plastica monouso non siano più immessi sul mercato dell’UE. Si tratta di prodotti specifici per i quali esistono sul mercato alternative economicamente accessibili che non sono di plastica: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, ma anche alcuni prodotti in polistirene espanso (tazze e contenitori per alimenti e bevande) e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile. Per altri prodotti di plastica, quali attrezzi da pesca, sacchetti di plastica monouso, bottiglie, contenitori per bevande e alimenti per il consumo immediato, pacchetti e involucri, filtri del tabacco, articoli sanitari e salviettine umidificate, si applicano misure diverse, tra cui: obblighi di etichettatura, regimi di responsabilità estesa del produttore (principio “chi inquina paga”), campagne di sensibilizzazione e specifiche di progettazione per limitare l’uso di questi prodotti, ridurne il consumo ed evitare che siano abbandonati nell’ambiente.

Gli orientamenti mirano a garantire che le nuove norme siano applicate correttamente e uniformemente in tutta l’UE. Il recepimento armonizzato nella legislazione nazionale è importante per il corretto funzionamento del mercato interno per quanto riguarda i prodotti disciplinati da tali norme. Gli orientamenti spiegano le definizioni e i termini chiave e sono stati sviluppati attraverso ampie consultazioni con gli Stati membri e interazioni con un’ampia gamma di portatori di interessi.

La decisione di esecuzione relativa al monitoraggio e alla comunicazione degli attrezzi da pesca e dei rifiuti di attrezzi da pesca raccolti consente agli Stati membri di adempiere all’obbligo di riferire, a partire dal 2022, sugli attrezzi da pesca contenenti plastica immessi sul mercato e gli attrezzi da pesca raccolti in mare. L’obiettivo è incentivare il recupero di tutti gli attrezzi da pesca e migliorarne la gestione attraverso regimi di responsabilità estesa del produttore.

Inoltre, sulla base dei dati, gli Stati membri dotati di acque marine dovranno fissare, entro il 31 dicembre 2024, un tasso minimo nazionale di raccolta annuale dei rifiuti di attrezzi da pesca contenenti plastica da riciclare, al fine di stabilire obiettivi quantitativi vincolanti di raccolta dell’Unione. Secondo la valutazione d’impatto del 2018, gli attrezzi da pesca abbandonati, perduti o gettati in mare rappresentano il 27 % dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge, e una percentuale significativa degli attrezzi da pesca immessi sul mercato non viene raccolta e trattata.

Fonte: Commissione Europea

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