La condizione occupazionale dei laureati-Rapporto AlmaLaurea 2007

Il 2 e 3 marzo, a Bologna, nel corso del Convegno “Dall’Università al lavoro in Italia e in Europa”, sono stati presentati i principali risultati della IX indagine di AlmaLaurea – il principale Consorzio interuniversitario con sede a Bologna – sulla “Condizione occupazionale dei laureati”.

L’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati ad uno, tre e cinque anni dalla laurea è dovuta alla collaborazione fra i 40 Atenei aderenti al Consorzio AlmaLaurea, comprendendo per la prima volta Camerino, Lecce, Tuscia e Valle d’Aosta. Grazie all’intesa fra gli Atenei ed al contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca, in complesso l’indagine ha coinvolto quasi 89.000 laureati: 47.099 ad un anno dalla conclusione degli studi (di cui 30.134 pre-riforma), 23.464 a tre anni e 18.074 a cinque anni dalla laurea.
L’interesse che l’indagine ha riscosso fra i laureati e la cura con cui è stata condotta dal Consorzio interuniversitario e curata da Andrea Cammelli e Chiara Cimini sono testimoniati dalle elevatissime percentuali di rispondenti: 87% ad un anno (ben 89% per i laureati di primo livello) 84% a tre anni e 77% a cinque anni.
Dall’indagine 2007, emerge che, tra i giovani neolaureati, cala l’occupazione, nonostante la ripresa economica del Paese. Infatti, i dati realizzati sul campione di 89mila laureati intervistati ci dicono che: cala l’occupazione dei giovani ad un anno dalla laurea dell’1,2%, cala il lavoro stabile (che si assesta al 38,4%, 8 punti in meno rispetto a cinque anni fa). Anche il guadagno mensile mostra numeri in diminuzione: il netto non supera i 1.042 euro mensili ad un anno dalla laurea e i 1.316 dopo cinque anni, ed è calato in termini di potere d’acquisto.
Come ha dichiarato Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea, “questa ripresa non ha agganciato l’Università petrchè il sistema produttivo italiano non è sufficientemente in grado di valorizzare le sue risorse, spesso di grande qualità. Il nostro sistema produttivo ha sempre lavorato a basso contenuto tecnologico e a basso costo di manodopera”.
Le analisi di AlmaLaurea sono state fatte,in modo separato, su un campione composto in prevalenza di laureati pre-riforma e da una parte minore di laureati post-riforma. Questi ultimi, lavorerebbero meno dei colleghi del vecchio ordinamento, ma probabilmente solo perché nella maggior parte dei casi scelgono i proseguire gli studi e non perché l riforma non abbia funzionato. Tra gli altri punti interessanti evidenziati nell’indagine di AlmaLaurea lo scrto occupazionale tra uomini e donne, è pari a ben 8 punti percentuali. La situazione dell’Emilia-Romagna risulta, invece, essere una delle migliori d’Italia.

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