Le statistiche sul valore aggiunto attribuibile allarea delleconomia sommersa sono, quindi, accompagnate dalle stime sul lavoro non regolare che in Italia assume dimensioni consistenti, soprattutto in alcuni settori produttivi.
Nellanalizzare i principali risultati, lISTAT dichiara che nel 2008 il valore aggiunto prodotto nellarea del sommerso economico è compreso tra un minimo di 255 e un massimo di 275 miliardi di euro. Il peso delleconomia sommersa è compreso tra il 16,3% e il 17,%5 del Pil (nel 2000 era tra 18,2 e 19,1 per cento).
Tra il 2000 e il 2008 lammontare del valore aggiunto sommerso registra una tendenziale flessione pur mostrando andamenti alterni: la quota del sommerso economico del Pil raggiunge il picco più alto (19,7 per cento) nel 2001, per poi decrescere fino al 2007 (17,2 per cento) e mostrare segni di ripresa nel 2008 (17,5 per cento).
Il fenomeno delleconomia sommersa scrive lIstat è molto complesso e la sua dimensione può essere stimata analizzando i diversi comportamenti fraudolenti assunti dagli operatori economici per evadere il sistema fiscale e contributivo. La pratica dellutilizzo di lavoro non regolare, ad esempio, è strettamente connessa al mancato versamento dei contributi sociali: nel 2008 erano circa 2 milioni e 598 mila unità di lavoro non regolari (aula). Questa componente, che rappresenta l11,9 per cento dellinput di lavoro complessivo nel 2008, raggiunge il 12,2 per cento nel 2009.
Se le prestazioni lavorative sono non regolari, e quindi non direttamente osservabili, producono un reddito che non viene dichiarato dalle unità produttive che le impiegano. Nel 2008 lincidenza del valore aggiunto prodotto dalle unità produttive che impiegano lavoro non regolare risulta pari al 6,5 per cento del Pil, in calo rispetto al 2000 quando ne rappresentava il 7,5 per cento.
Ma limpiego di lavoro non regolare rappresenta soltanto una componente delleconomia sommersa. La parte più rilevante del fenomeno è costituita dalla sottodichirazione del fatturato e dal rigonfiamento dei costi impiegati nel processo di produzione del reddito. Nel 2008 lincidenza del valore aggiunto non dichiarato dovuto alle suddette componenti raggiunge il 9,8 per cento del Pil (era il 10,6 per cento nel 2000).
A livello settoriale levasione fiscale e contributiva è più diffusa nei settori dellAgricoltura e sei Servizi, ma è rilevante anche nellIndustria. Se si considera la sola economia di mercato, senza considerare, cioè, il valore aggiunto prodotto dai servizi non market forniti dalle Amministrazioni pubbliche, il sommerso nel 2008 rappresenta il 20,6 per cento del Pil, contro il 17,5 per cento calcolato per lintera economia.
(LG-FF)