La norma UNI EN 1363-1 specifica i principi generali per determinare la resistenza al fuoco di diversi elementi costruttivi

Pubblicata della Commissione Comportamento all’incendio la norma UNI EN 1363-1:2020 “Prove di resistenza al fuoco – Parte 1: Requisiti generali”.

La resistenza al fuoco è comunemente definita come “una delle misure antincendio di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza di un’opera da costruzione in condizioni di incendio. In particolare, riguarda la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte di essa o per un elemento strutturale…”

Chiara quindi la sua importanza e la conseguente attenzione prestata dalla normazione questo tema. La Commissione Comportamento all’incendio si è infatti occupata del recente recepimento della norma UNI EN 1363-1:2020 “Prove di resistenza al fuoco – Parte 1: Requisiti generali”.

Questo documento specifica i principi generali per determinare la resistenza al fuoco di diversi elementi costruttivi sottoposti a condizioni normalizzate di esposizione al fuoco. Procedure alternative e aggiuntive per soddisfare requisiti particolari sono fornite nella UNI EN 1363-2.

Il principio che è stato incorporato in tutte le norme europee correlate alla prova di resistenza al fuoco consiste nel fatto che, nel caso in cui gli aspetti e le procedure di prova siano comuni a tutti i metodi di prova specifici, per esempio la curva temperatura/tempo, allora sono specificati nel metodo di prova. Dove un principio generale è comune a numerosi metodi di prova specifici ma i dettagli variano secondo l’elemento sottoposto a prova (per esempio la misurazione della temperatura della faccia non esposta), allora il principio è indicato nel documento, ma i dettagli sono indicati nel metodo di prova specifico. Dove certi aspetti della prova sono esclusivi di un particolare metodo di prova specifico (per esempio la prova di perdita d’aria per le serrande tagliafuoco), allora nel documento non sono inclusi dettagli.

I risultati di prova ottenuti potrebbero essere direttamente applicabili ad altri elementi similari o a variazioni dell’elemento sottoposto a prova. La misura in cui questa applicazione è ammessa dipende dal campo di applicazione diretta del risultato della prova. Ciò è ristretto dalla predisposizione di regole che limitano la variazione da un campione sottoposto a prova senza ulteriore valutazione. Le regole per la determinazione delle variazioni ammesse sono indicate in ciascun metodo di prova specifico.

Le variazioni esterne a quelle ammesse per applicazione diretta sono trattate nell’applicazione estesa dei risultati di prova. Ciò deriva da un’analisi approfondita del progetto e delle prestazioni di un particolare prodotto nella/e prova/e da parte di un’autorità riconosciuta. Ulteriori considerazioni sull’applicazione diretta ed estesa sono indicate nell’appendice A.

La durata per la quale l’elemento sottoposto a prova, come modificato dal campo di applicazione diretta o estesa, soddisfa criteri specifici permette la successiva classificazione.

Tutti i valori indicati nel presente documento sono nominali se non diversamente specificato.

All’interno della UNI EN 1363 parte 1 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:
– EN 520 Gypsum plasterboards – Definitions, requirements and test methods;
– EN 1363-2 Fire resistance tests – Part 2: Alternative and additional procedures;
– EN 13501-1 Fire classification of construction products and building elements – Part 1: Classification using data from reaction to lire tests;
– EN ISO 13943 Fire safety – Vocabulary;
– EN 60584-1 Thermocouples – Part 1: EMF specifications and tolerances.

Fonte: UNI

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