Nello svolgimento della Relazione annuale è poi entrato più incisivamente sui giudizi sulloperato della Corte in particolare per quanto riguarda la bocciatura del Lodo Alfano che ha spinto alcuni ambienti politici ad affermare che la Corte ha una colorazione politica di parte, e quindi tentando di delegittimare la Corte stessa. Quando si delegittima unistituzione ha detto il Presidente Amirante -, a lungo andare si delegittima lo stesso concetto di istituzione e, privo di istituzioni rispettate, un popolo può anche trasformarsi in una massa amorfa.
Amirante ha chiarito, senza mezzi termini, che quelle della Corte Costituzionale non sono sentenze emesse per disegno politico ma prese nel rispetto e nellattuazione dei principi costituzionali. Quindi chi volesse vedere nelle sentenze non dico un disegno, ma anche soltanto un orientamento coerente, alla Corte estraneo, della politica di questo o quel movimento, resterebbe deluso. Chi parla di politicizzazione della Corte diventa interprete di quelle sacche di ignoranza che ancora esistono.
Già in passato, ricorda Amirante, ci fu chi ritenne una bizzarria che quindici persone, peraltro non elette dal popolo, potessero porre nel nulla una legge emanata dal Parlamento ma questa bizzarria va avanti da più di mezzo secolo e quando una Corte o un Tribunale costituzionale dichiara lillegittimità di una legge non compie nulla di strano, o peggio di illegittimo, e forse ora la bizzarria consiste nel meravigliarsene.
Il Presidente Amirante, entrando nel merito dellattività svolta dalla Corte relativa alla giurisprudenza costituzionale dellanno 2009, ha sottolineato che il totale delle decisioni (numerate) rese dalla Corte Costituzionale è dik 342, cui dovrebbero aggiungersi le ordinanze non numerate (quali, ad esempio, quelle che si pronunciano in merito allammissibilità di interventi di terzi).
Si tratta di un dato sensibilmente inferiore a quello del 2008 (-23,83% rispetto alle 449 dello scorso anno) e, soprattutto a quello della media degli ultimi venti anni, attestata a 480,65 decisioni annue. In questo lasso di tempo, soltanto nel 2003 si era scesi sotto l soglia delle 400 decisioni (382), per trovare un dato più basso è necessario tornare indietro a prima del c.d. smaltimento dellarretrato(1987-1989), e segnatamente alle 319 decisioni rese nellanno 1986.
Le 342 decisioni sono così ripartite: 225 nel giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale; 82 nel giudizio in via principale; 1° nel giudizio per conflitto di attribuzione tra Stato e Regioni e tra Regioni; 22 in quello per conflitto tra poteri dello Stato, di cui 13 ordinanze emesse in sede di giudizio di ammissibilità e 9 decisioni rese nella fase di merito; 1 ordinanza di correzione di errori materiali; a completare il quadro, si pongono poi 2 pronunce che hanno deciso congiuntamente giudizi in via principale e conflitti tra enti (si precisa, sin da ora, che, nelle rilevazioni che seguiranno, esse verranno computate per metà nei dati del giudizio in via principale e per metà in quelli del conflitto intersoggettivo). Non constano, questanno, decisioni sullammissibilità di richieste di referendum abrogativo.
Le 342 decisioni numerate rese nel 2009 si dividono in 162 sentenze e 180 ordinanze, rispettivamntge pari al 47,37% ed al 52,63%.
(LG-FF)