E per questo che Ambiente Italia quest’anno dedica il suo focus all’analisi delle politiche attuate dalle regioni in otto ambiti strategici per la situazione ambientale: energia e fonti rinnovabili, dissesto idrogeologico, trasporti e pendolarismo, cave, consumo di suolo, aree protette, acque e rifiuti.
Tramite il consueto ampio apparato di indicatori del rapporto Ambiente Italia nel dossier si compone una classifica ambientale delle regioni fino a delineare quali sfida di modernizzazione dovranno affrontare i singoli governi regionali della prossima legislatura per aiutare i rispettivi territori a compiere un salto di qualità.
Secondo il Rapporto, il quadro numerico nazionale mostra un Paese bloccato, con gravi problemi in tema di mobilità, legalità, rifiuti, con sprazzi di eccellenze e buone pratiche sparse che, pur aprendo la strada a momenti di ottimismo non riescono a fare sistema e a caratterizzare lo sforzo unitario della comunità.
Nello specifico, appare decisamente negativa la performance italiana relativa alle emissioni climalteranti. Con 550 milioni di tonnellate di CO2, l Italia è il terzo paese europeo per emissioni ( era quinto nel 1999 e quarto nel 2000). Rispetto al 1990 anno di riferimento per l obiettivo di riduzione del 6,5% entro il 2010 del Protocollo di Kyoto la crescita delle emissioni lorde italiane è stata del 7,1%, soprattutto a causa dell aumento dei consumi per trasporti ( +24% ), della produzione di energia elettrica ( +14%) e della produzione di riscaldamento per usi civili (+5%).
Le emissioni nette, considerando i cambiamenti d uso del suolo e l incremento della superficie forestale, sono cresciute del 5%. Tutto ciò, mentre a livello europeo si registra una riduzione del 4,3% (EU a 15) delle emissioni rispetto al 1990, con Germania, Regno Unito e Francia che hanno già superato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto, seguiti dall Olanda che li sta raggiungendo.
Tra i settori più critici, viene segnalato ancora una volta quello della mobilità. L Italia secondo il rapporto è il paese con la più elevata quantità pro capite di mobilità motorizzata. Nel trasporto terrestre i mezzi privati coprono circa l 82% della domanda. Si registra poi una crescita sostenuta del trasporto su moto e ciclomotori. Le merci continuano a viaggiare prevalentemente su strada ( il 71,9% nel 2008), poco in nave (18,3%) e pochissimo su ferrovia (9,8%). Il tasso di motorizzazione è ovviamente altissimo, con 598 auto ogni 1000 abitanti (+91% dal 1980).
In tema di rifiuti, la raccolta differenziata vola in Trentino Alto Adige (53,4%), Veneto (51,4%), Piemonte (44,8%) e Lombardia (44,5%) e langue spaventosamente al Sud : in particolare in Molise (4,8%), Sicilia (8,6%), Basilicata (8,1%), Puglia (8,9%) e Calabria (9,1%).
Per quanto riguarda l illegalità ambientale poi, continua a caratterizzare pesantemente le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa ( Campania, Calabria, Sicilia e Puglia), mentre le percentuali minori di infrazioni si registrano in Valle d Aosta, Molise, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, pur registrando una sempre più seria penetrazione nelle regioni del Nord.
(LG)