La strategia dell’UE per clima ed energia in discussione sulla rivista Nature

In un articolo pubblicato di recente su Nature, alcune voci critiche di ricercatori ed esperti hanno affermato che tali obiettivi potrebbero essere ancora troppo poco incisivi.

La Commissione europea ha delineato la sua strategia per ridurre le emissioni di gas serra e plasmare le politiche energetiche dei Paesi dell’Unione (22 gennaio 2014).

La proposta include un target vincolante per la riduzione dei gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990, una quota di energia di almeno il 27% da energie rinnovabili, il potenziamento dell’efficienza energetica.
In un articolo pubblicato di recente su Nature, alcune voci critiche di ricercatori ed esperti hanno affermato che tali obiettivi potrebbero essere ancora troppo poco incisivi.
Il target di riduzione del 40%, infatti, non richiederebbe uno sforzo particolare per essere raggiunto, e appare più in linea con ciò che è economicamente fattibile, piuttosto che con ciò che raccomandano le più recenti evidenze scientifiche. Molti scienziati hanno messo in guardia sui costi eccessivi per le future generazioni, e hanno dichiarato che i target proposti rappresentano uno sforzo minimo nella lotta ai cambiamenti climatici.

Per di più, il target del 40% potrebbe non essere abbastanza per rispettare gli obiettivi a lungo termine per ridurre le emissioni dei gas serra di almeno l’80% entro il 2050.
È quanto si emerge da uno studio pubblicato di recente sulla rivista Climate Change Economics (tra gli autori, anche la ricercatrice CMCC Enrica De Cian della Divisione CIP). “Entro il 2030,” ha dichiarato su Nature l’esperta di energia Brigitte Knopf del Potsdam Institute for Climate Impact Research, “sarà possibile raggiungere il target del 40% di riduzione delle emissioni utilizzando tecnologie già disponibili.

Ma i nostri modelli indicano che i costi saliranno a partire dal 2040 se non incentiviamo l’innovazione tecnologica attraverso una determinazione chiara dei prezzi di vendita delle emissioni di gas serra. Altrimenti l’ultima fase, dalla riduzione del 70% delle emissioni alla quasi completa decarbonizzazione dell’intera economia, potrebbe essere molto difficile da perseguire.”

Fonte: CMCC

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