Sono più concentrati al Nord e concentrati nelle città.
L’immigrazione in Italia è rappresentata dal Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes, presentato a Roma e in altri 22 comuni italiani e ormai alla 20.a edizione.
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Sintesi (fonte INAIL)
I numeri.
La stima degli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro paese è arrivata a 4 milioni e 919 mila, un dato superiore di circa 700 mila unita rispetto a quanto conteggiato dall’Istat (4 milioni 235 mila residenti stranieri all’inizio del 2010): una differenza spiegabile in parte con il conteggio di quanti, pur in regola con le norme sull’ingresso e il soggiorno, non sono ancora registrati in anagrafe. L’immigrazione in Italia resta essenzialmente europea: dal Vecchio Continente arriva uno straniero su due, e ai primi due posti fra le collettività più diffuse ci sono romeni e albanesi. Gli africani rappresentano il 22% (con i marocchini a risultare la terza comunità più numerosa.
Previdenza e gettito.
Gli immigrati regolarizzati dichiarano al fisco oltre 33 miliardi l’anno e versano quasi 11 miliardi di contributi fiscali e previdenziali: cifre che – si legge nel documento -, riguardando per lo più lavoratori giovani e ancora lontani dall’età della pensione, hanno contribuito al risanamento del bilancio dell’Inps. Scendendo nel dettaglio, i versamenti contributivi derivanti dai circa due milioni di lavoratori stranieri ammontano a un totale di circa 7,5 miliardi di euro: vale a dire il 4% di tutti i contributi previdenziali versati in Italia nel 2008 e il 5% di quelli versati nelle regioni settentrionali.
Quanto al fisco, tra dipendenti, autonomi e parasubordinati nell’anno 2008 gli immigrati hanno versato alle casse dello Stato un totale di 2 miliardi e 271 milioni di euro. A circa 100 milioni di euro ammontano, invece, le spese annuali per i rinnovi dei permessi di soggiorno e le domande di cittadinanza italiana. Ancora, sul fronte dei consumi, le analisi del dossier palano di un miliardo di euro di imposte: dato che porta il totale del gettito complessivo a quasi 3,5 miliari di euro (previsione comunque parziale in quanto non tiene conto di altre imposte – come quelle relative alle lotterie – per cui non esistono cifre attendibili).
I costi del welfare.
Ammontano a circa 10 miliardi di euro i costi di welfare relativi agli utenti stranieri. Tra le aree di spesa più significative – per 2,8 miliardi di euro – figura la sanità (2,4 miliardi per gli immigrati regolari e 0,4 per gli irregolari “stranieri temporaneamente presenti”), che nel 2008 equivale al 2,5% dei 105 miliardi di spesa complessiva. Sempre nello stesso anno la spesa per gli studenti stranieri nel settore scuola è stata sempre di circa 2,8 miliardi di euro (pari al 6,5% dei 44 miliardi di euro di spesa totale).
In generale, dunque, secondo il dossier Caritas, gli immigrati versano alle casse pubbliche più di quanto ottengono come fruitori di prestazioni e servizi sociali
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(Red)