Tuttavia sulle linee di fondo delle azioni da intraprendere lItalia continua dividersi. Ma la speranza di Draghi non si spegne, perché ciò che può unire è più forte di ciò che divide. E possibile tornare alla crescita.
Come fare? Non si sfugge al risanamento del bilancio pubblico, ma da portare avanti pensando a liberare nuove risorse. Serve insomma una manovra tempestiva, credibile agli occhi degli investitori, orientata a favore della crescita. Sui conti il governatore ritiene appropriato lobiettivo del pareggio nel 2014 e lintenzione di anticipare a giugno la definizione della manovra correttiva per il 2013-2014. Per riallineare i conti bisognerà tagliare la spesa primaria di almeno 5 punti nel triennio. E qui Draghi, rivolgendosi allattuale ministro delleconomia afferma che Non è consigliabile procedere a tagli uniformi in tutte le voci. Una manovra cosiffatta inciderebbe sulla già debole ripresa, fino a sottrarle circa due punti di Pil in tre anni. Insomma, finora Giulio Tremonti ha bloccato la ripresa. Diverso sarebbe stato seguire quello che Tommaso Paolo Schioppa aveva iniziato, cioè quellesame voce per voce per selezionare quelle inutili.
Sul fisco il Governatore ribadisce la necessità di ridurre la pressione sui lavoratori e le imprese, attingendo al recupero di evasione fiscale in aggiunta a quelli veramente apprezzabili, che lAmministrazione ha recentemente acquisito.
Ma, oltre al risanamento – ha detto ancora Draghi serve il rilancio delleconomi, che finora ha recepito solo 2 dei 7 punti persi nella crisi.. In 10 anni il Pil è aumentato del 3% contro il 12 della Francia. La produttività oraria non si è spostata, mentre oltralpe è salita del 9%.
Passando ai contratti di lavoro, Draghi denuncia un pronunciato dualismo tra tutelati e precari, e chiede di riequilibrare la flessibilità nel mercato del lavoro, oggi quasi tutta concentrata nelle modalità dingresso, chiedendo lammodernamento delle relazioni industriali, per favorire la produttività nellinteresse di tutte le parti. Per Draghi bisogna rafforzare ancora la contrattazione aziendale e al contempo dare certezze sulla rappresentanza sindacale.
Draghi ha affrontato anche il tema del lavoro femminile, vero fattore cruciale di debolezza del nostro sistema, su cui bisogna ridurre i disincentivi impliciti nel regime fiscale.
Insomma, le considerazioni finali del Governatore della Banca dItalia e prossimo a partire per Francoforte a dirigere la Banca Centrale Europea hanno puntato lobiettivo su otto riforme urgenti:dalla scuola, al welfare alla giustizia civile. Urgente i conti in ordine e misure per la crescita.
(LG-FF)