Le ASL aprono i primi centri per gli uomini violenti: dopo il primo centro a Modena apre uno sportello a Napoli

Il primo centro italiano per l’ascolto e la cura di uomini violenti nel servizio pubblico è nato nel 2011 nel consultorio familiare di Modena.

Il primo centro italiano per l’ascolto e la cura di uomini violenti nel servizio pubblico è nato nel 2011 nel consultorio familiare di Modena. Lo sviluppo di questa esperienza è stato illustrato da Monica Dotti, intervenuta per l’Asl Modena al seminario “La violenza maschile sulle donne al di fuori dell’emergenza”, organizzato alla Casa delle Donne di Roma il 4 ottobre da Maschile Plurale, LeNove e D.i.Re.

“Il bisogno di un centro per uomini maltrattanti si percepiva a livello territoriale già da anni” ha spiegato Dotti, che ha ricordato come circa 800 donne ogni anno siano vittime di violenza nella provincia, secondo quanto stabilito da un monitoraggio di dati realizzato con l’istituzione della codifica della violenza di genere nei pronti soccorso locali. “Il lavoro nella rete era iniziato già da anni e il centro anti violenza di Modena ha dato grande supporto per costruire lo sportello per uomini della Asl”, ha affermato Dotti. Sono state inoltre avviate attività di formazione di medici di base, e di educazione all’affettività nelle scuole.
Il centro di Modena, che ha avuto il finanziamento della Regione Emilia Romagna, ha seguito il modello del Centro “alternative to violence” di Oslo che ha realizzato la formazione del personale: “Abbiamo scelto 3 psicologi uomini, con l’obiettivo di difendere le donne aiutando gli uomini nel cessare comportamenti violenti”, ha detto Dotti. Sono stati circa 90 gli uomini trattati in 3 anni. 25 hanno concluso il percorso, che inizia con colloqui di valutazione e prevede la firma da parte dell’utente di una liberatoria per il contatto del centro con la partner, che viene sempre informata che l’uomo ha iniziato il percorso, dei suoi rischi e della conclusione.

Ester Ricciardelli Psicologa, dell’Asl Napoli 1 Centro, ha raccontato il percorso che ha portato l’azienda sanitaria ad aprire lo sportello “Oltre la violenza”, senza ulteriori fondi pubblici: “Si tratta di un progetto sperimentale attivato da quattro psicologhe della Asl in collaborazione con l’ente di ricerca ‘Anima’, l’Associazione di promozione sociale ‘Pensare più’ e il Dottorato in Studi di genere dell’Università Federico II di Napoli”. Lo sportello è aperto un pomeriggio a settimana ma operatori rispondono al telefono tutti i giorni. “L’idea di occuparsi degli uomini è nata dall’esperienza delle colleghe psicologhe come operatrici di centri anti violenza nei pronti soccorso di 2 ospedali cittadini”. Lo sportello è nato nel marzo 2014 dopo un corso di formazione per gli operatori. “Attualmente abbiamo deciso di occuparci solo di uomini che hanno concluso il percorso con la giustizia”, spiega Ricciardelli, facendo riferimento all’uso strumentale all’ottenimento della custodia cautelare o di sconti di pena, che la partecipazione a questi percorsi può favorire per gli uomini il cui processo per violenze è in corso. Sono 12 gli uomini che ad oggi hanno iniziato il percorso nell’Asl di Napoli. Il centro ha avuto il supporto gratuito di Ikea per l’arredamento, dell’Amn (azienda mobilità Napoli) per la pubblicità e di Publispazio per il progetto grafico, mentre il Consiglio regionale ha patrocinato il centro e stampato le brochure.

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