Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto

Su questi tema si è svolto il 4 novembre in Campidoglio a Roma, organizzato da Legambiente, un convegno internazionale sugli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili e il contributo della certificazione energetica degli edifici.

Il Convegno internazionale , organizzato da Legambiente e svoltosi a Roma il 4 novembre scorso, avente come tema “Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto”, ha affrontato il problema dello sviluppo delle fonti di energia e il contributo alla certificazione energetica degli edifici che le città del Mediterraneo hanno assunto come impegno strategico per attuare il Protocollo di Kyoto.
Come si legge nel documento di Legambiente –che riportiamo nel link – “da Portland a Barcellona, da Londra a Berlino, gli interventi messi in campo in questi anni dimostrano come sia possibile coniugare un consistente calo delle emissioni climalteranti e dei consumi energetici con una crescita dei livelli di benessere e di vivibilità urbana, di innovazione, con la creazione di nuovi posti di lavoro.Una scelta di direzione politica che lega esplicitamente obiettivi globali – legati alle conseguenze sempre più evidenti dei cambiamenti climatici in atto – e locali , di riqualificazione urbana e di orientamento delle politiche energetiche verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica”.
Il Mediterraneo rappresenta – secondo Legambiente – una chiave indispensabile per leggere i mutamenti in corso nel territorio a seguito dei cambiamenti climatici, ma anche per ragionare di come orientare le politiche urbane di fronte alle nuove sfide che ci troviamo di fronte. Tra le regioni più sensibili agli effetti dei mutamenti climatici vi è proprio il bacino del Mediterraneo, dove già oggi si registrano fenomeni molto preoccupanti: perdita di biodiversità, desertificazione di aree fertili, livellamento verso l’alto delle temperature sulle sponde Nord-Sud. Questi processi determinano modifiche sempre più consistenti negli ecosistemi e nei territori, anche per l’intreccio con la pressione esercitata dall’uomo che riguarda in maniera particolare le aree costiere.L’immagine del Mediterraneo rappresenta un riferimento tanto più importante per ragionare di un nuovo scenario che riguardi le politiche urbane e energetiche.
Una spinta delle città nella direzione del Protocollo di Kyoto è tanto più importante in Italia proprio per i ritardi accumulati rispetto agli obiettivi ratificati dal nostro Paese. Dal 1990 ad oggi le nostre emissioni di anidride carbonica sono aumentate di circa il 12% quando, invece, in base agli impegni avremmo dovuto ridurle del 6,5% entro il periodo 2008-2012.
Anche da queste considerazioni è nata l’idea del Convegno Internazionale che si è svolto a Roma il 4 novembre scorso sul tema “Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto” per un confronto analitico e propositivo fra le varie realtà urbane che si affacciano su questa grande e comune sponda.

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