Alle responsabilità che ogni governo e istituzione mondiale non può che sentire forte in un evento come questo, si aggiungono le grandi aspettative dei cittadini, che ci accompagneranno idealmente nelle lunghe giornate di trattativa. Dobbiamo guardare a loro, alla dimensione etico-sociale del problema, a quel legame tra Ambiente e diritti umani che ci ha magistralmente spiegato Papa Francesco con l’Ecologia Integrale, perno dell’Enciclica ‘Laudato Si’: al rischio cioè che un mancato accordo incida negativamente su milioni di persone, renda impossibili le condizioni di vita, moltiplichi guerre e difficoltà, aggiunga ingiustizia a ingiustizia, cancelli la dignità delle persone. L’Europa arriva a Parigi nelle migliori condizioni possibili e con le più alte aspettative.
Con un accordo raggiunto su target elevati e coerenti con la necessità di avviare il processo irreversibile dell’economia circolare: riduzione del 40% delle emissioni di Co2 rispetto ai livelli del 1990, aumento del 27% del consumo di fonti energetiche rinnovabili e obiettivo del 27% nel settore dell’efficienza energetica. Allo stesso tempo, nel mondo abbiamo assistito a prese di coscienza e impegni fortissimi: quelli degli Usa, della Cina, dei grandi emettitori di Co2 che sono strategici per raggiungere un accordo, delle grandi compagnie di energie tradizionali che mostrano sempre più di volersi avvicinare a modelli produttivi pienamente sostenibili.
Tutti i cittadini del mondo devono vivere la Cop21 come centrale per il loro futuro. Sul sito del Ministero dell’Ambiente, è partito un countdown che ci ricorderà, giorno dopo giorno, quanto manca a questo appuntamento decisivo per il futuro del Pianeta. Perché noi in un accordo ci contiamo per davvero.”
Gian Luca Galletti