Con questo titolo lufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha commentato lassegnazione del premio Nobel per la pace ad Al Gore e al Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici (IPCC) dellONU.
In questa occasione, si legge nel comunicato che riportiamo nel link, il vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Federico Rossi, ha osservato che lobiettivo di chi lavora sulle problematiche scientifiche che riguardano i cambiamenti climatici è contribuire allo sviluppo economico e al benessere sociale dellumanità. In questo ambito il CNR lavora per fornire risposte attendibili ai responsabili istituzionali, i quali devono assumere importanti decisioni in termini di prossime azioni di mitigazione e di adattamento.
Sullassegnazione del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e allIpcc dellONU, il prof. Giampiero Maracchi, direttore dellIstituto di biometeorologia (Ibimet) del CNR ha dichiarato che tale assegnazione rappresenta una presa di coscienza di un processo di consapevolezza dei rapporti tra società umane, economia e ambiente che, iniziato negli anni 60, si è progressivamente affermato per diventare agli inizi del terzo millennio, elemento paradigmatico di un nuovo rapporto tra società, uomo e ambiente. Il prestigioso riconoscimento assume una particolare importanza perché, per la prima volta, apre una riflessione sulla stretta relazione tra le risorse naturali del pianeta e lattuale modello economico, che rischia oggi di essere causa di conflitti sempre più importanti per lo sfruttamento delle risorse mondiali. I problemi della globalizzazione ambientale, compreso il cambiamento climatico, sono infatti strettamente legati allorganizzazione della società e dei rapporti internazionali. Infine, rappresenta un riconoscimento quasi definitivo nella percezione anche pubblica dellimportanza del ruolo dei cambiamenti climatici, al di là di tutte le polemiche nazionali e internazionali assolutamente pretestuose.
Secondo il Prof. Franco Prodi, direttore dellIstituto di Scienze dellatmosfera e del clima (Isac) del CNR, il Nobel assegnato allIpcc e ad Al Gore può essere considerato un premio preventivo, o anticipato, per la pace futura, nel senso che riconosce unazione svolta non per la pace in passato o per la pacificazione dei conflitti in corso, ma per la mobilitazione su quei versanti che sranno probabilmente allorigine dei conflitti futuri. Proprio per la distribuzione delle risorse naturali, dellacqua, delle fonti non rinnovabili di energia sarà il tema più caldo nei rapporti internazionali. Sarà anche critico il dilemma fra sviluppo economico e salvanguardia ambientale. Le sorti del nostro pianeta entrano così prepotentemente nella politica e nei rapporti fra popoli e continenti.
Sullassegnazione del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e allIpcc dellONU, il prof. Giampiero Maracchi, direttore dellIstituto di biometeorologia (Ibimet) del CNR ha dichiarato che tale assegnazione rappresenta una presa di coscienza di un processo di consapevolezza dei rapporti tra società umane, economia e ambiente che, iniziato negli anni 60, si è progressivamente affermato per diventare agli inizi del terzo millennio, elemento paradigmatico di un nuovo rapporto tra società, uomo e ambiente. Il prestigioso riconoscimento assume una particolare importanza perché, per la prima volta, apre una riflessione sulla stretta relazione tra le risorse naturali del pianeta e lattuale modello economico, che rischia oggi di essere causa di conflitti sempre più importanti per lo sfruttamento delle risorse mondiali. I problemi della globalizzazione ambientale, compreso il cambiamento climatico, sono infatti strettamente legati allorganizzazione della società e dei rapporti internazionali. Infine, rappresenta un riconoscimento quasi definitivo nella percezione anche pubblica dellimportanza del ruolo dei cambiamenti climatici, al di là di tutte le polemiche nazionali e internazionali assolutamente pretestuose.
Secondo il Prof. Franco Prodi, direttore dellIstituto di Scienze dellatmosfera e del clima (Isac) del CNR, il Nobel assegnato allIpcc e ad Al Gore può essere considerato un premio preventivo, o anticipato, per la pace futura, nel senso che riconosce unazione svolta non per la pace in passato o per la pacificazione dei conflitti in corso, ma per la mobilitazione su quei versanti che sranno probabilmente allorigine dei conflitti futuri. Proprio per la distribuzione delle risorse naturali, dellacqua, delle fonti non rinnovabili di energia sarà il tema più caldo nei rapporti internazionali. Sarà anche critico il dilemma fra sviluppo economico e salvanguardia ambientale. Le sorti del nostro pianeta entrano così prepotentemente nella politica e nei rapporti fra popoli e continenti.
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