Legambiente: il dossier Mare Monstrum e la partenza di Goletta Verde

Goletta Verde è salpata il 18 giugno da Genova e Legambiente presenta il suo dossier Mare Monstrum. Crescono del 27% in un anno i reati a danno del mare con 2 infrazioni e mezzo per ogni chilometro di costa. In testa il settore della pesca illegale con 6.810 reati accertati, a seguire cattiva depurazione e scarichi e 4.482 infrazioni legate al ciclo illegale del cemento.

I dati del dossier Mare Monstrum di Legambiente dimostrano quanto sia critica la situazione del “mare illegale”. I reati ai danni del mare che le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno intercettato in Italia nel corso del 2015 crescono del 27%. Le infrazioni sono ben 2,5 per ogni chilometro di costa. Sale anche il numero delle persone denunciate, che passano da 18.109 a 19.614, mentre flette, seppur di poco il dato dei sequestri, sono 4.680 a fronte dei 4.777 del 2014. A fare la parte del leone è il settore della pesca illegale, con 6.810 reati accertati, seguita dalle infrazioni relative alla cattiva depurazione e agli scarichi selvaggi che sono state 4.542. Alto è pure il numero delle infrazioni legate al ciclo del cemento, 4.482, dove domina la fattispecie dell’abusivismo edilizio costiero.

Il 52,4% degli illeciti si concentra nelle regioni del Sud, ossia Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. In testa, c’è la Campania con 3.110 illeciti, il 16,8% del totale, ben 6,6 per chilometro di costa. Molto vicino si piazza la Sicilia, con 3.021 reati, il 16,4%. Le due regioni, da sole, rappresentano un terzo di tutti i reati. Terzo è il Lazio, con 1.920 reati accertati, al quarto posto troviamo la Calabria con 1.838 e quinta è la Puglia con 1.701. La Campania detiene anche il primato specifico del cemento illegale, con quasi il 20% dei reati accertati. Gran parte di questi reati è legata alla realizzazione di case, stabilimenti turistici, hotel, villaggi vacanza e altre infrastrutture private sul demanio marittimo o in aree vincolate lungo la costa. Al secondo posto, la Calabria con il 13,2%, seguita dal Lazio con l’11,5%, dalla Sicilia con il 10,3% e dalla Puglia con il 9,6%. E sono sempre Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio a guidare la classifica dedicata ai reati legati all’inquinamento delle acque, totalizzando insieme il 57,5% degli illeciti nazionali.

“Approvare al più presto la legge sugli abbattimenti degli ecomostri, che giace in Parlamento dal 2012, è una priorità per il nostro Paese – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente – Abbiamo vinto tante battaglie contro gli oltraggi al nostro prezioso patrimonio ambientale, a partire dalla nuova legge sugli ecoreati, ma molto resta ancora da fare sia contro il cemento e gli abusi edilizi che rovinano irreparabilmente la bellezza delle nostre coste, sia contro le trivellazioni e le ricerche petrolifere che danneggiano e mettono a repentaglio l’ecosistema marino, contro gli scarichi e le sostanze inquinanti che in mare vengono sversate ogni giorno e contro il marine litter la cui presenza è, purtroppo, sempre più forte nei mari e sulle spiagge”.

Anche quest’estate Goletta Verde, come negli ultimi trenta anni, spiega le vele. La storica imbarcazione di Legambiente resta fedele al suo lavoro di analisi della qualità delle acque oltre che di denuncia dell’inquinamento e della scarsa e inefficiente depurazione dei reflui, delle speculazioni edilizie e degli ecomostri nonchè della cattiva gestione delle coste italiane. Caparbia nel dedicarsi a proteggere il mare e le coste da illegalità di ogni sorta.

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