Nei giorni scorsi, Legambiente ha presentato un nuovo e aggiornato Dossier dal titolo emblematico La chimera delle bonifiche dal quale risulta che ben 154 mila ettari di territorio sono contaminati dai rifiuti tossici.Lindagine è dedicata a tutte le aree del territorio italiano da bonificare e allo stato di attuazione del programma nazionale di bonifica approvato dal Ministero dellambiente con decreto 468/2001.
Il Dossier di Legambiente, recentemente presentato a Roma ,dal significativo titolo La chimera delle bonifiche fotografa, ancora una volta, unItalia soffocata dai rifiuti tossici. Elungo e impressionante lelenco dei veleni che inquinano le 50 aree censite nel Programma nazionale di bonifica: 154 mila ettari di territorio contaminato , di cui poco meno della metà 74mila solo a Casal Monferrato, circa 14 mila nel litorale dominio-flegreo e nellagro aversano, 5800 a Brindisi e 3500 a Porto Marghera. Si legge ancora nellindagine di Legambiente che i rifiuti, non solo industriali, che sono allorigine di queste contaminazioni (scorie di fonderia, sali da rifusione di alluminio, fanchi, morchie oleose, olii esausti, melme acide, ceneri leggere da incenerimento, polveri di abbattimento fumi della siderurgia, pesticidi, solo per citarne alcuni) richiedono interventi complessi. Anche per le quantità in gioco: si va dai 7 milioni di metri cubi di sedimenti contaminati da dragare in Laguna di Venezia al milione e mezzo di metri cubi di rifiuti da rimuovere nelle 110 discariche non controllate della provincia di Frosinone, dai 300mila metri cubi dellarea abruzzese relativa ai fiumi Saline e Alento ai 600mila metri cubi di terreni contaminati da DDT, arsenico e mercurio di Pieve Vergonte in Piemonte, passando per i 140mila metri cubi di sali sodici ancora da rimuovere dai lagoons dellACNA di Cengio.
Laltro allarme lanciato da Legambiente riguarda il fenomeno crescente delle rotte di smaltimento illecito dei rifiuti e delle terre contaminate che provengono da interventi di bonifica, soprattutto quelli di piccole e medie imprese. Di fronte ad un simile scenario, occorre garantire ai cittadini delle aree inquinate accesso alle informazioni e trasparenza e ladozione di alcune modifiche normative per facilitare liter istruttorio del risanamento ambientale.
Laltro allarme lanciato da Legambiente riguarda il fenomeno crescente delle rotte di smaltimento illecito dei rifiuti e delle terre contaminate che provengono da interventi di bonifica, soprattutto quelli di piccole e medie imprese. Di fronte ad un simile scenario, occorre garantire ai cittadini delle aree inquinate accesso alle informazioni e trasparenza e ladozione di alcune modifiche normative per facilitare liter istruttorio del risanamento ambientale.
Fonte: Legambiente
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