Libro verde sulla modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici.

Con il documento COM(2011)15 definitivo del 27 gennaio 2011, la Commissione europea ha presentato il LIBRO VERDE sulla modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici -Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti.

La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva illustra una visione dell’economia sociale di mercato competitiva dell’Europa per il prossimo decennio su tre priorità interconnesse che si rafforzano a vicenda: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, promuovere un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse, a basse emissioni di carbonio e competitiva e incoraggiare un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.
Gli appalti pubblici svolgono un ruolo fondamentale nella strategia Europa 2020, giacchè costituiscono uno degli strumenti basati sul mercato necessari alla realizzazione dei suoi obiettivi.
In particolare, la strategia Europa 2020 punta sugli appalti pubblici per:
– migliorare il contesto generale per l’innovazione nelle imprese, utilizzando integralmente le politiche incentrate sulla domanda;
– favorire la transazione vero un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse e a basse emissioni di carbonio, ad esempio promuovendo un più ampio ricorso agli appalti pubblici “verdi, e migliorare il clima imprenditoriale, specialmente, specialmente per le PMI innovative.
Il LIBRO VERDE illustra alcune idee sul modo migliore per raggiungere i vari obiettivi. Non si deve però ignorare che potrebbero insorgere conflitti tra i diversi obiettivi (ad esempio tra la semplificazione delle procedure e la necessità di tener conto di altri obiettivi politici).Questi o obiettivi diversi si traducono talvolta in opzioni politiche che possono puntare in direzioni diverse e che imporranno una scelta ponderata in una fase successiva.
Inoltre, la possibilità di introdurre modifiche della normativa non è illimitata: tali modifiche devono infatti essere coerenti con gli impegni internazionali dell’UE, in caso contrario possono rendere necessario l’avvio di negoziati ad hoc con tutti partner interessati su eventuali richieste di compensazioni. Pertanto l’effetto di tali impegni, definiti in un accordo multilaterale e in sette accordi bilaterali, potrebbe essere quello di limitare l’ambito di applicazione delle norme UE in materia di appalti pubblici, la definizione di attività di acquisto e di acquirenti pubblici e talune questioni procedurali, quali la fissazione delle specifiche tecniche e delle scadenze.
Parallelamente al presente Libro Verde, la Commissione europea ha avviato un’ampia valutazione dell’impatto e dell’efficacia sotto il profilo dei costi della politica UE i n materia di appalti pubblici. Tale valutazione raccoglierà prove oggettive basate sui dati del mercato in relazione al funzionamento della vigente normativa sugli appalti per consentire un’analisi empirica dei settori in cui sono necessari miglioramenti. I risultati di questa nuova ricerca saranno resi pubblici nella prossima estate.
Assieme ai risultati della valutazione, i contributi delle parti interessate al presente Libro Verde alimenteranno la riflessione sulla futura riforma delle norme UE in materia di appalti pubblici, che sfocerà in una proposta di riforma della normativa.
Il Libro Verde analizza, fra l’altro, l’uso strategico degli appalti pubblici in risposta alle nuove sfide. Infatti, le amministrazioni pubbliche possono offrire un importante contributo alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020, sfruttando il proprio potere di acquisto per appaltare beni e servizi a maggiore valenza “sociale” per favorire l’innovazione, rispettare l’ambiente e lottare contro i cambiamenti climatici, riducendo il consumo energetico, aumentando l’occupazione, migliorando la salute pubblica e le condizioni sociali, e promuovendo l’uguaglianza
e l’inclusione dei gruppi svantaggiati. La sensibile domanda di beni e servizi “più verdi”, a basse emissioni di carbonio, più innovativi e socialmente responsabili potrà anche orientare la produzione e le tendenze di consumo negli anni a venire.

(LG-FF)

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