Altroconsumo ha preso parte al progetto CLEAN per promuovere una maggiore informazione sulla sostenibilità dei detergenti per la casa fornendo strumenti di scelta adeguati. Circa il 70% dei prodotti analizzati contiene almeno un ingrediente rischioso per l’ambiente che spesso non è nemmeno determinante per l’efficacia del detersivo.
L’impatto ambientale dei prodotti per la pulizia della casa è uno dei temi maggiormente discussi quando si parla di sostenibilità. Le persone dovrebbero adottare comportamenti più consapevoli quando si tratta di scegliere detersivi e affini, ma per farlo è necessario che le aziende condividano informazioni corrette e complete sull’impatto dei loro prodotti e che si impegnino a migliorarne la composizione.
Altroconsumo, da sempre al fianco dei consumatori e dell’ambiente, ha preso parte al progetto CLEAN realizzato da Euroconsumers (di cui fanno parte anche i partner DecoProteste in Portogallo, OCU in Spagna e Test-Achats in Belgio), al fine di promuovere una maggiore informazione dei consumatori su prestazioni e sostenibilità dei detergenti per la casa, tutelandoli da possibili comunicazioni ingannevoli e fornendo loro strumenti di scelta adeguati. In questa cornice, Altroconsumo e i suoi partner, all’interno della loro normale attività di test comparativi, hanno realizzato un’indagine su 115 detergenti per stoviglie, fra tradizionali ed ecologici (56 detersivi per lavastoviglie, 59 detersivi per il lavaggio manuale), affiancando alle prove di efficacia di lavaggio anche l’analisi della composizione e il relativo impatto ambientale, e analizzando la presenza di dichiarazioni e certificazioni green sulle etichette che spesso traggono in inganno i consumatori.
In primo luogo, è stata verificata la composizione dei detergenti andando a rilevare le possibili sostanze nocive per l’ambiente. Alcuni dei 115 prodotti analizzati erano caratterizzati da formule piuttosto semplici, 8-15 sostanze diverse, mentre altri sono risultati maggiormente complessi: i lavapiatti a mano possono raggiungere i 24 ingredienti, mentre i detersivi per lavastoviglie anche 35 (aumentando la probabilità di presenza di sostanze nocive).
Circa il 70% dei prodotti analizzati conteneva almeno un ingrediente rischioso per l’ambiente (secondo la classifica Euroconsumers delle sostanze considerate “preoccupanti” in termini di impatto ambientale), che spesso non influenzava nemmeno la performance del detersivo, come profumo, fragranze e coloranti. Ma non solo, l’indagine ha rilevato anche la presenza di elementi rischiosi all’interno di ingredienti fondamentali per la composizione del detersivo come tensioattivi, emulsionanti, regolatori di viscosità, agenti chelanti, antincrostanti, conservanti o stabilizzatori di sbiancanti o ossidanti.
Dall’analisi si conclude che dei detersivi per lavastoviglie esaminati, solo il 35% risulta avere un basso impatto ambientale. Ma fra i detersivi per il lavaggio manuale, la situazione migliora, infatti più di 1 su 2 ha prestazioni ambientali buone o molto buone. Al fine di ridurre l’impatto di questi prodotti sul Pianeta, le sostanze pericolose dovrebbero quindi essere sostituite con opzioni alternative con la stessa funzione ma meno dannose per l’ambienta acquatico, come già fanno diversi produttori che realizzano i detersivi solo con gli ingredienti utili per la rimozione dello sporco e limitano le sostanze persistenti nell’ambiente.
Un altro elemento che gioca un ruolo di grande rilevanza in questo ambito è il packaging, sia da un punto di vista ambientale che da un punto di vista informativo. Le confezioni dei prodotti contribuiscono alla produzione di grandi quantità di rifiuti di plastica e di cartone, inoltre, spesso riportano dichiarazioni di sostenibilità fuorvianti o non veritiere capaci di trarre in inganno i consumatori.
Fonte: Altroconsumo