“L’importanza della formazione in lingua per i lavoratori stranieri per l’integrazione e la prevenzione degli infortuni” di Sara Zanettichini

Pubblichiamo l’approfondimento “L’importanza della formazione in lingua per i lavoratori stranieri per l’integrazione, la prevenzione degli infortuni, il cambiamento organizzativo e la gestione costruttiva dei conflitti” di Sara Zanettichini che riprende i contenuti proposti nel seminario organizzato da Associazione Ambiente e Lavoro a Bologna lo scorso ottobre.

L’importanza della formazione in lingua per i lavoratori stranieri per l’integrazione, la prevenzione degli infortuni, il cambiamento organizzativo e la gestione costruttiva dei conflitti

Venerdì 19 ottobre presso Bologna Fiere si è tenuto un seminario gratuito dal titolo “L’importanza della formazione in lingua per gli stranieri e la prevenzione/gestione costruttiva dei conflitti”.
L’evento ospitato dall’Associazione Ambiente e Lavoro ha riscosso un notevole interesse per addetti ai lavori e non. In questo particolare momento storico di disconoscimento di valore e valori umani la formazione, intesa come “processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione conoscenze e
procedure utili all’acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda” (art. 2 D. Leg. 81/08), assume un ruolo sempre più fondamentale per gli obiettivi comuni di funzionalità del sistema.
Il 26 settembre, giornata europea dei linguaggi, L’EUOSHA ha celebrato la diversità linguistica come risorsa, ribadendo in modo netto e puntuale un interesse primario della comunità verso il plurilinguismo come momento significativo per una cooperazione multiculturale in tutto il continente.
In “dovuta” linea con i principi ispiratori di una Europa sana e sicura si è trattata l’esigenza comune di uno spazio europeo dell’istruzione e dell’integrazione linguistica, primo passo per affrontare l’ingente e pressante problematica immigratoria.
È noto che In Italia il Decreto Legislativo 81/08 art. 36 e 37 sancisca che “la formazione deve essere sufficiente e adeguata alla natura dei rischi” e che “Il contenuto deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori per consentire loro di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa VERIFICA della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo” (art. 37 comma 13).
La Giurisprudenza si esprime a riguardo con varie sentenze di condanna per i Datori di Lavoro relative ad omessa, insufficiente e/o inadeguata formazione agli immigrati (vedi ad es. Cassazione Penale, Sez. IV, 8 aprile 2015 n. 14159, Cassazione Penale, Sez. IV, 1 ottobre 2013 n. 40605, Cassazione Penale, 21 marzo 2012 n. 11112).
Uno degli elementi della comunicazione efficace è proprio quello di avere un codice comune, quindi un insieme di regole condivise tra mittente e ricevente del messaggio, pertanto un linguaggio comune chiaro e comprensibile da entrambi i soggetti. Per lingua non si intende un insieme di termini ‘a caso’, ma un unitario e esplicito sistema di valori: affinchè il messaggio
passi è necessario mettersi quindi nei panni di chi ci ascolta. In quel momento noi siamo l’ascoltatore/partecipante al corso di formazione con il personale vissuto e tutte le credenze del caso.
Al di là quindi di un sistema prettamente sanzionatorio, ciò che è funzionale è arrivare a far comprendere i concetti basi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso i valori fondamentali della cultura dell’ascoltatore.
E per realizzare questo sono necessarie una conoscenza e un’osservazione aliene da pregiudizi
e stereotipi aventi lo scopo di un confronto con la cultura di origine del migrante.
Senza questo presupposto non è possibile erogare una formazione chiara, comprensibile e efficace.
Ne deriva che un processo di approfondimento su come venga recepito il messaggio che il formatore intende trasmettere è fondamentale per realizzare una comprensione reale.

L’articolo completo di Sara Zanettichini è disponibile al primo link.

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