Lo smantellamento della scuola pubblica

Il Dossier di Legambiente sui tagli operati dal Governo

Nello scorso mese di febbraio, la sezione Scuola e Formazione di Legambiente ha presentato il Dossier dal titolo ” La scuola pubblica si smonta”-Cifre, dati, commenti sui tagli operati dal Governo ai danni della scuola pubblica. Il documento affronta il cambiamento del sistema di istruzione in Italia portato avanti dal Ministro Moratti che, rispetto alle dichiarazioni programmatiche del 18 luglio 2001 dove si parlava di ” di politiche di investimento che favoriscano un aumento della scolarizzazione, che migliorino la qualificazione professionale di giovani ed adulti, che valorizzino le risorse umane impegnate, che sostengano la ricerca”, oggi quelle dichiarazioni appaiono un grande bluff. L’ unica cosa successa sono stati gli ” interventi rapidi e precisi”, ma in direzione diametralmente opposta. Nessuna politica di investimento: basti pensare che la finanziaria 2003 prevede un taglio complessivo per il settore dell’ istruzione pari a 1.304,5 milioni di euro, e siamo nell’ anno del rinnovo contrattuale! Finora l’ azione del Governo – si legge nel documento – si è mossa du due fronti complementari: riforme a costo zero e tagli per la scuola pubblica. Sul primo fronte rientra l’ azzeramento delle riforme avviate dall’ Ulivo e la proposta di legge delega che non ha copertura finanziaria, tanto da sollevare il legittimo sospetto che si attueranno solo i decreti che non implicano spese. Sul secondo fronte, come viene documentato nel Dossier,si è proceduto con precisione a tagliare sul versante dell’ organizzazione del sistema e su quello della qualità dell’ offerta formativa della scuola pubblica. I tagli sull’ organizzazione del sistema si sono concentrati sull’ organico, sulle sedi e sull’ edilizia ( a fronte di un aumento di 19.102 alunni negli ultimo due anni scolastici scompaiono 180 classi e soprattutto 8.725 posti di lavoro). Le previsioni parlano di ulteriori 12.500 posti tagliati per l’ anno in corso ed altri 14.000 circa nel 2003/04.Per quanto riguarda l’ edilizia scolastica, la legge 23/96 disponeva il finanziamento di 60 miliardi di lire annue per l’ adeguamento degli edifici scolastici, nel 2002 il finanziamento è stato azzerato.Per il sostegno all’ autonomia scolastica, finanziato dalla legge 440/97 e da circolari ministeriali annuali, si passa da quasi 259 milioni di euro a poco meno di 226. Due voci subiscono un calo superiore al 50% rispetto all’ anno precedente: l’ handicap ( – 60%) e il progetto lingue ( – 55%).Scompare il finanziamento, su base provinciale, dell’ organico aggiuntivo a disposizione delle scuole autonome per le proprie attività educative,mentre fa per la prima volta la sua apparizione il finanziamento del Piano dell’ offerta formativa delle scuole paritarie ( circa 6 milioni di euro). A fine anno il decreto ” taglia spese” del Ministro Tremonti ( 29-11-2002) opera ulteriori pesantissimi interventi mirati: la formazione scende del 52% rispetto all’ anno precedente, del tutto azzerati i finanziamenti per la scuola ospedaliera, per l’ handicap, per l’ educazione degli adulti e l’ obbligo formativo 8 in aperta contraddizione con la rilevanza dell’ intreccio tra scuola e formazione professionale che si dichiara nella legge delega).Una filiera in controtendenza è quella per le scuole paritarie ( isomma, private) per le quali i finanziamenti aumentano del 134% (parità scolastica) e del 184% ( Piano dell’ offerta formativa). In sintesi diminuiscono i finanziamenti nella scuola pubblica e aumentano quelli nella scuola privata paritaria. Questo, nella scuola pubblica ha determinato quattro fenomeni: diminuiscono le classi, diminuiscono gli insegnanti, diminuisce il numero e la sicurezza delle sedi scolastiche, mentre aumentano gli studenti. Quali possono essere gli effetti di queste dinamiche? Nel link il testo integrale del Dossier.

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