Il documento che riportiamo nel link contiene le linee guida che la Regione Lombardia ha elaborato in materia di pianificazione di emergenza di protezione civile,con particolare riferimento al rischio-chimico industriale in senso lato, cioè non limitato soltanto agli insediamenti industriali di incidente rilevante,come definiti dal D.Lgs 334/99(direttiva Seveso II) e dalla Legge regionale 19/2001.
La direttiva regionale della Lombardia sui grandi rischi è stata redatta,nel maggio scorso, da un gruppo di lavoro del quale fanno parte rappresentanti della Regione Lombardia (5 Direzioni generali),della Regione Veneto, del Ministero dellInterno,della Prefettura di Bergamo,di ARPA Lombardia,del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,delle Province di Bergamo, Brescia e Milano,della ASL della Provincia di Bergamo -Dipartimento di Prevenzione,dei SSUEm 118 delle Aziende Ospedaliere di Lodi e degli Ospedali Riuniti di Bergamo,del Centro antiveleni degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dellAzienda Ospedaliera Gaetano Pini di Milano, dei Comuni di Seriate (BG),Palazzolo sullOglio (BS),Rho(MI),Rodano(MI), Segrate (MI),nonché numerosi tecnici esperti in materia di rischio industriale. Lottimo lavoro svolto da questo gruppo di esperti si è posto come obiettivo quello di razionalizzare ed organizzare le procedure di intervento delle differenti strutture operative ed Autorità di protezione civile che agiscono in caso di emergenza ,nonché di fornire ai Sindaci indicazioni utili ad integrare il Piano di emergenza Comunale(ai sensi della D.G.R. 12200 del 21 febbraio 2003) in riferimento al rischio tecnologico,ovvero al rischio chimico industriale in senso lato,cioè non limitato agli insediamenti industriali a rischio di incidente rilevante ,come definiti dal D.Lgs.334/99 (direttiva Seveso II).
In particolare, in base alle finalità della direttiva regionale e tenendo conto della numerosità degli insediamenti industriali sul territorio della Regione Lombardia e della difficoltà di predisporre per tutti una specifica pianificazione esterna (anche laddove non previsto per legge), è stato predisposto un documento che codifica le procedure operative da seguire per garantire la tempestiva realizzazione degli interventi di soccorso tecnico e sanitario in caso di incidenti presso tutte le aziende della Regione Lombardia.
Gli autori del documento tengono,comunque, a sottolineare che,a fronte della numerosità e rilevanza delle variabili su cui si fonda la pianificazione di emergenza, la Direttiva,pur rappresentando le linee guida regionali per la pianificazione del rischio tecnologico,non deve essere intesa come un contenitore di prescrizioni e procedure sempre comunque inderogabili : evidente che ogni parte del piano debba essere applicata secondo criteri di ragionevolezza ed opportunità, soprattutto in riferimento agli allegati sulle procedure. Infatti non sempre sarà necessario il coinvolgimento di tutte le figure riportate nelle flow chart in allegato,ma di volta in volta dovrà essere valutato dalle strutture operative di primo soccorso(VV.FFe SSUEm 118)la necessità di attivazione degli enti e delle istituzioni indicate.
In particolare, in base alle finalità della direttiva regionale e tenendo conto della numerosità degli insediamenti industriali sul territorio della Regione Lombardia e della difficoltà di predisporre per tutti una specifica pianificazione esterna (anche laddove non previsto per legge), è stato predisposto un documento che codifica le procedure operative da seguire per garantire la tempestiva realizzazione degli interventi di soccorso tecnico e sanitario in caso di incidenti presso tutte le aziende della Regione Lombardia.
Gli autori del documento tengono,comunque, a sottolineare che,a fronte della numerosità e rilevanza delle variabili su cui si fonda la pianificazione di emergenza, la Direttiva,pur rappresentando le linee guida regionali per la pianificazione del rischio tecnologico,non deve essere intesa come un contenitore di prescrizioni e procedure sempre comunque inderogabili : evidente che ogni parte del piano debba essere applicata secondo criteri di ragionevolezza ed opportunità, soprattutto in riferimento agli allegati sulle procedure. Infatti non sempre sarà necessario il coinvolgimento di tutte le figure riportate nelle flow chart in allegato,ma di volta in volta dovrà essere valutato dalle strutture operative di primo soccorso(VV.FFe SSUEm 118)la necessità di attivazione degli enti e delle istituzioni indicate.
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